Ancestors «In Dreams And Time» (2011)

Ancestors ĢIn Dreams And Timeģ | MetalWave.it Recensioni Autore:
carnival creation »

 

Recensione Pubblicata il:
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Visualizzazioni:
1539

 

Band:
Ancestors
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Titolo:
In Dreams And Time

 

Nazione:
U.s.a.

 

Formazione:
Justin Maranga :: Guitar, Vocals
Nick Long :: Bass, Vocals
Jason Watkins :: Organ, Piano, Vocals
Matt Barks :: Moog & Modular Synthesizers, Guitar, Vocals
Daniel Pouliot :: Drums

 

Genere:

 

Durata:
1h 8' 0"

 

Formato:
CD

 

Data di Uscita:
2011

 

Etichetta:

 

Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
---

 

Recensione

Degli statunitensi Ancestors, Metalwave recensì lo scorso anno il precedente EP, “Invisible White”. Non ebbi la fortuna di ascoltarlo ma la mia attesa è stata premiata un anno dopo con l’ottima prova su larga scala.
“In Dreams And Time” è davvero un disco stupefacente, nel vero senso della parola e fin dalla copertina molto pinkfloydiana ho capito di trovarmi davanti a qualcosa che avrei senz’altro potuto apprezzare. Le mie aspettative sono state appagate.
Quando leggo l’epiteto “Progressive Psychedelic Metal”, generalmente, parto già con le mani molto avanti in quanto troppa gente è convinta di suonare il genere di cui sopra e invece propone irritanti, ingenue e degradanti sciocchezze senza il minimo gusto musicale.
Caso assolutamente lontano dagli Ancestors naturalmente; i nostri sanno bene come mescolare tendenze compositive proprie degli anni 70 a ingressi Stoner-Doom Metal. In effetti, di primo acchitto, tutto ciò appare alquanto atipico e potrebbe suscitare giustificati dubbi circa la proposta musicale in sé eppure “In Dreams And Time” mi ha convinto fin dal primo ascolto e sono pronto a scommettere che farà molto parlare tra il pubblico.
Sei tracce. Poche effettivamente e dalla durata non indifferente, ci aggiriamo tra i 9 e i 19 minuti per cui è d’obbligo un ascolto concentrato e ragionato pena un’ora e dieci circa di noia sfociante in un ovvio sonno ristoratore, o quasi.
I suoni sono accesi, carichi di bassi e distorsioni, le atmosfere creano un’imponenza di fondo che schiaccia l’ascoltatore ma che sa trasportarlo anche in ambientazioni dalla caratura mesta e severa (“The Last Return”) oppure dirigerlo verso antri profondi miglia e miglia in cui hammond, synth modulari, moog e ritmi lenti e chitarre rocciose fanno del tutto per reggere l’intera montagna sonora.
E’ un continuo aggirarsi in anfratti bui e soffocanti, sempre sorretti da ottime predisposizioni della band verso il Progressive Rock tipico degli anni 70 ma ritmicamente incentrato su di un moderno Doom Metal di ottima fattura e precisione.
La salsa psichedelica nella quale il tutto è costantemente immerso rende il viaggio ancora più devastante mentalmente e la lunga e assai articolata traccia finale “First Light” ci conferma un gruppo musicale dai connotati eccellenti: si tratta di un brano estremamente particolare da assimilare pian piano e che nasconde svariate sorprese quanto a fumose intromissioni visionarie di sorta.
Dopo tutto questo campionario di aggettivi posso senz’altro ammettere che ci troviamo di fronte ad un’opera dallo spessore e dal valore enormi seppure dalla non semplice assimilazione.
Grandissimo disco caldamente consigliato.

Track by Track
  1. Whispers 80
  2. The Last Return 80
  3. Corryvreckan 80
  4. On The Wind 85
  5. Running in Circles 85
  6. First Light 90
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 90
  • Qualità Artwork: 80
  • Originalità: 80
  • Tecnica: 90
Giudizio Finale
84

 

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