Chthonic «A Decade on the Throne » (2006)

Chthonic «A Decade On The Throne» | MetalWave.it Recensioni Autore:
Alcio »

 

Recensione Pubblicata il:
--

 

Visualizzazioni:
1645

 

Band:
Chthonic
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Titolo:
A Decade on the Throne

 

Nazione:
Taiwan

 

Formazione:
» Freddy – Vocals
» Jesse – Guitars
» Doris – Bass/Vocals
» Dani Azathonian – Drums
» CJ – Tastiere
» Su-Nung – (er-hu)

 

Genere:

 

Durata:
1h 40' 0"

 

Formato:

 

Data di Uscita:
2006

 

Etichetta:

 

Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
---

 

Recensione

Quando il buon Jerico mi ha dato questo disco, la prima cosa che ho pensato è stata: «quanta roba!!!».
Si perché il disco in esame si presenta in un lussuoso digi-book nero, con copertina in seta, scritte rosse in rilievo (parte in mandarino, parte in inglese), con inserti in rilievo, con stampe fotografiche inserite e pagine molto spesse nelle quali sono incastonati i 2 CD ed il DVD che compongono questo «A Decade on the Throne» dei taiwanesi Chthonic.
La domanda che mi sono posto è stata la seguente: ma come fa un gruppo underground a permettersi una confezione così lussuosa (pur convenendo che nei paesi del Sol Levante la manodopera è sempre a più basso costo rispetto all'occidente)??
Girovangando per il sito internet degli Chthonic ho scoperto che la band si è formata nel 1995 e che ha inciso diversi CD, arrivando anche a vincere il premio come migliore gruppo Rock alla quattordicesima edizione del Golden Music Award (una sorta di Grammy Award con gli occhi a mandorla). Ho scoperto anche che la band prende il nome dall'omonima divinità greca (dio del mondo sotterraneo), che hanno in formazione uno strumentista che suona uno strumento tipico orientale chiamato er-hu (una sorta di violino), che nei loro testi trattano delle antiche divinità dell'isola dalla quale provengono, divinità poi dismesse a causa della dominazione cinese (i nostri sembrano pure piuttosto incazzati del fatto che la loro millenaria cultura sia stata rovinata da dominatori stranieri), in ultimo i nostri rivendicano anche il cosiddetto corpse-painting delle bands black scandinave, dimostrando come tali disegni facciali siano tipici di alcune divinità orientali, ed infatti il make-up sfoggiato dal sestetto taiwanese ricalca l'iconografia di alcune antiche divinità del loro paese di origine.
Il contenuto del lussuoso package in mio possesso, è stato registrato al concerto che la band ha tenuto a Taipei per il decimo anniversario della formazione, nella doppia registrazione solo audio dei due CD e anche video del DVD.
Visto la grande quantità di lavoro, credo proprio sia ora di smettere di perdere tempo in chiacchiere.

Passo subito alla recensione del doppio CD live, registrato il 3 febbraio 2006 presso lo Huashan Culture Park di Taipei.
Lo show inizia con una intro atmosferica di tastiere di buona fattura e poi parte alla grande con il mezzo tempo andante di “Indigenous lacareation”. Musicalmente gli Chthonic mi ricordano molto i Cradle of Filth del periodo “Dusk and Her Embrace”, quindi Black metal sinfonico ma non troppo, ricco di cambi di tempo, eterea voce femminile da soprano (la bassista si occupa del backing vocals), accelerazioni varie ma nessun riferimento Goth, quindi c'è di base un sound piuttosto grezzo se non per il momento di “The Breath of Ocean”, brano che grazie al cantato pulito e ad un giro di tastiere molto epico ricorda vagamente le sigle dei cartoni animati con robottoni vari che lottano per la salvezza del mondo. A prescindere dal fatto che la canzone possa sembrare un po' fuori contesto, il pezzo risulta divertente da ascoltare.
Peraltro a dare un tocco di originalità a tutto il discorso c'è la sonorità generata dal er-hu, quella sorta di violino dal suono tipicamente orientale che regala a tutti i brani quel certo non so che di esotico che fa apprezzare la band ancora di più, visto che per quanto inquadrata dentro i canoni di un genere musicale ben preciso e (a suo modo) poco lungimirante, riesce comunque a donare alla propria proposta una sonorità non standardizzata e abbastanza “fresca”!
Inutile stare ad elencare i brani migliori del disco (vista l'abbondanza di materiale in esame), posso segnalarvi “Decomposition of ...” ricco di cambi di tempo, accelerazioni da cardiopalma e mezzi tempi che faranno muovere i vostri colli in maniera inconscia, ma anche “Grab the..”.
C'è spazio anche per gli assoli di chitarra e batteria, prima del bel riff di “Vengenace Arise”. “Fuck or Die” è una vera e propria bastonata basata su up-tempo e blast-beats. Corta e diretta in stile grind-core lascia il posto all'assolo di tastiere e piano. Pur se ben eseguito, ricorda un po' troppo gli strumentali dei Cradle... ad ogni modo (come per gli altri solos) non do' voto. Segue a ruota “The Gods weep”, un buon pezzo, quindi l'assolo di er-hu, il tanto nominato violino orientale di cui tanto ho sentito parlare e che sono davvero curioso di sentire da solo (poi nel DVD riuscirò anche a vederlo e magari descrivervene le fattezze). Lo strumentista che suona questo er-hu presenta un tema che mi ricorda quello di “Hero” il wu-xia-pan cinese di un paio di anni fa. Davvero suggestivo per cui merita un voto a dispetto degli altri solos!
Il concerto volge verso il termine sempre su standard medio alti, grazie a pezzi ben congegnati, d'impatto, ma studiati e ben arrangiati, dimodoché i vari cambi di tempo, gli stacchi musicali ed atmosferici non sfigurino, o peggio ancora sembrino appiccicati con la colla.
Davvero una bella scoperta questo gruppo...... ora passo al DVD perché sono curioso di vederli all'opera!
Per quanto riguarda il dischetto versatile digitale, come già ampiamente detto, vi è registrata la testimonianza video dello stesso concerto del CD.
Il palco è ampio, con una figura tipo quelle dei demoni tibetani che si vedono nei tatuaggi asiatici che campeggia dietro la batteria. C'è una mano aperta al centro del palco, di fronte al pubblico per capirci, alcuni fu-do bianchi con ideogrammi ai lati del palco che nascondono i passaggi per le passerelle laterali che rimangono ai lati del pubblico e che permettono ai componenti degli Chthonic di muoversi molto ed andare a prendersi applausi anche da coloro che non sono nelle prime file.
Il locale mi ricorda il Transilvania Live di Milano e devo ammettere che è anche gremito di ragazzi che fanno head-banging ed urlano dimostrando di amare molto la band di connazionali, alla faccia di chi si ostina a dire che nessuno è profeta in patria!
La qualità audio è buona come per quella dei CD, la qualità video, pur essendo più che discreta presenta alcune sgranature. Peccato non siano presenti extra nel DVD, che ne so.... interviste, back-stage ed altre chicche.
Ad ogni modo, il gruppo risulta divertente da vedere: tutti sono molto mobili sul palco ed il cantante mi ricorda una sorta di incrocio tra Dani Filth ed il nostrano Cristiano Borchi degli Stormlord ma con gli occhi a mandorla, il chitarrista sembra la vera anima metal della band, la bassista ha davvero due belle cosce (perdonatemi ma le ho notate) ed il batterista si è suonato tutto lo show con una maschera di cuoio nero con borchie sulla faccia (stile sado-maso per intenderci), il tutto senza peraltro schiumare come un cavallo!!! Non solo: ho finalmente potuto vedere questo er-hu, che sembra la versione scheletrica di un violoncello.
Insomma, anche il DVD è divertente da vedere e completa questo bellissimo digi-book degnamente.
Peccato solamente la mancanza dei classici extra, tipo backstage e chicche varie..... ma non sarà certo questo dettaglio a rovinare l'ottima impressione avuta da questo, finora sconosciuto sestetto di Taipei.

Beh... ho scritto già molto.
Il mio consiglio è quello di reperire questo disco, perché di fattura eccellente sia parlando a livello estetico (per cui anche un ottimo pezzo da collezione) sia a livello musicale.
Gli Chthonic sono un ottima band di black metal che merita rispetto e molto più di un ascolto... non a caso il buon Ozzy li ha scelti per suonare sul palco “estremo” del prossimo OzzFest che girerà per gli USA. Questo live commemorativo del loro decennale potrebbe essere un buono starter per entrare nella loro proposta musicale, in quanto presenta brani estratti da un po' tutti i loro lavori.
Fateli vostri, almeno su CD, visto che per ora date nel nostro continente non sono previste!

Track by Track
  1. CD1 - Intro 70
  2. CD1 – Indigenous Laceration 75
  3. CD1 – Progeny of Rmdax Tasing 80
  4. CD1 – The Breath of Ocean 75
  5. CD1 – Decomposition of Mother Isle (Aboriginal Gods Enthroned) 80
  6. CD1 – Grab the soul to Hell 85
  7. CD1 – Guitar Solo s.v.
  8. CD1 – Drum Solo s.v.
  9. CD1 – Vengeance Arise 80
  10. CD1 – Bloody Gaya Fulfilled 75
  11. CD1 – Fuck or Die 70
  12. CD2 – Piano & Keyboard Solo s.v.
  13. CD2 – The Gods Weep 75
  14. CD2 – Oriental Violin Solo 80
  15. CD2 – Guard the Isle Eternally 80
  16. CD2 – Where the Utux ancestors wait 75
  17. CD2 – Floated Unconsciously in the Acheron 75
  18. CD2 – Grievance, Acheron Poem 80
  19. CD2 – Onset of Tragedy 80
  20. CD2 – Relentless Resurrence 80
  21. CD2 – Quasi Putrefaction 80
  22. CD2 – Exultant Suicide 85
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 75
  • Qualità Artwork: 110
  • Originalità: 75
  • Tecnica: 80
Giudizio Finale
79

 

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