Convergence «Points Of View» (2006)

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Autore:
Cynicalsphere »

Recensione Pubblicata il:
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Band:
Convergence

Titolo:
Points Of View

Nazione:
Italia

Formazione:
Alessandro Palladini - vocals
Giacomo Mambriani - guitars
Massimiliano Andrini - bass
Michelangelo Naldini - drums

Genere:

Durata:
33' 43"

Formato:

Data di Uscita:
2006

Etichetta:

Distribuzione:
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Agenzia di Promozione:
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Recensione

E’ risaputa da tempo l’esterofilia dell’Italia e degli italiani, specialmente in fatto di musica. Ed in pochi si rendono conto che, come cantava Toto Cutugno, l’America sta qua. In realtà si potrebbe tranquillamente sorvolare su questa osservazione, ma per ogni band che si accosti ad un genere prettamente “Made in USA” come il nu-metal il paragone alla terra a stelle e strisce è molto frequente. Eppure alcuni prodotti che fuoriescono dal suolo tricolore risultano maledettamente più originali e maturi di quelli provenienti dall’altra parte dell’oceano. Chi l’ha detto che si deve per forza rifare il verso a Korn, Disturbed e compagnia bella per fare del buon nu-metal? “Points Of View” sotto quest’aspetto è una clamorosa smentita verso tutti coloro che ancora pensano che le band italiane non possano competere con il mercato internazionale, cosa che al contrario sta avvenendo con successo da anni, per di più con ottimi risultati al seguito. Ma definire soltanto nu-metal questo piccolo gioiellino di dieci brani sarebbe riduttivo: qui si fondono elettronica, rock, una buona dose di rabbia ed un heavy-metal dal sound potente ed aggressivo. Una miscela che fa dei Convergence una delle più interessanti band del nostro panorama, artisticamente matura per il grande salto nel mondo del music business e mai dedita a riversare inutili tecnicismi nelle proprie composizioni. Va detto infatti che la durata media dei pezzi di “Points Of View” non va oltre i tre minuti e se ad una band basta così poco per esprimere le sue doti, tutto ciò non può che far buon gioco al quartetto emiliano-romagnolo. Tracce come la rabbiosa opener “Bleed”, l’introspettiva “Always The Same”, la poetica “Six Feet Under”, la fear-factoriana “Listen” o la conclusiva “Train To Leave” farebbero la gioia di qualsiasi amante del genere, ma non solo, anche per chi cerca un felice connubio tra melodia e graniticità sonora questo disco può fare al suo caso. Ad ogni modo, i Convergence sono assolutamente meritevoli del massimo supporto. Sempre. Ed il debutto su label è un meritato premio alla loro costanza. Chi ben comincia...