CreHated «Anthems of Hate» (2008)

Crehated «Anthems Of Hate» | MetalWave.it Recensioni

Autore:
Clode »

Recensione Pubblicata il:
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Band:
CreHated

Titolo:
Anthems of Hate

Nazione:
Italia

Formazione:
Alex Nardi :: Voce e Basso
Daniele Ciabocco :: Chitarra
Daniele Antonini :: Chitarra
Manuele Tiberi :: Batteria

Genere:

Durata:
51' 0"

Formato:

Data di Uscita:
2008

Etichetta:

Distribuzione:
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Agenzia di Promozione:
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Recensione

I Crehated sono una realtà veramente interessante formatasi nel 2005 autori di un disco Thrash/Death di pregevolissima fattura.
Ci troviamo davanti ad una band davvero preparata dove ogni singolo membro lavora per ottenere un suono granitico ed un impatto veramente monolitico, proprio come farebbe uno schiacciasassi.
Dopo un breve intro l’album inizia con l’antemica You=Zero dal ritornello davvero coinvolgente per poi passare alla piu’ veloce S.O.V.I.ET…ed è veramente impossibile rimanere fermi ascoltando questo pezzo.
Una batteria quasi alla Fear Factory apre il brano chiamato Tear you Down che si evolve in un divenire di soluzioni davvero interessanti e cambi di tempo, un encomio speciale va al lungo e sentito assolo centrale di questa suite da 8 minuti.
Un intro in puro stile circense apre Violent Circus ed è la voce di Alex scandita e potente a dettare legge poggiandosi sulle ritmiche e sui riff ipnotici delle chitarre.
L’inaspettata quanto gradita strumentale acustica spezza esattamente a metà la furia di questo cd, da Testament degli anni d’oro, in effetti, la successiva Howls of the Demons mi ricorda qualcosa del sopracitato gruppo Thrash americano.
Reborn in Chaos inizia con un intricato riff di chitarra e viene trascinato da voci a volte effettate, a volte lancinanti e si ricorda volentieri per gli stacchi killer della batteria.
L’atmosfera tetra ed il crepitio del fuoco ci riportano ai tempi oscuri dell’inquisizione con the Holy Inquisition, brano dalle molteplici sfuriate che ci accompagna all’ultima canzone di questo full lenght, God’s Executioner dall’incedere slayeriano.
L’unica pecca di questa band è forse l’eccessiva amalgama dei pezzi che li rende difficilmente riconoscibili gli uni dagli altri ma, nel complesso, i Crehated escono con un lavoro professionale e suonato a livelli piu’ che buoni.