Emrevoid «Emrevoid» (2011)

Emrevoid «Emrevoid» | MetalWave.it Recensioni Autore:
June »

 

Recensione Pubblicata il:
--

 

Visualizzazioni:
1641

 

Band:
Emrevoid
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Titolo:
Emrevoid

 

Nazione:
Italia

 

Formazione:
Fabio Savini - Drums
Alessandro Rossi - Guitar
Rocco Casadei - Vocals
Lorenzo Corelli - Bass

 

Genere:

 

Durata:
41' 14"

 

Formato:
CD

 

Data di Uscita:
2011

 

Etichetta:

 

Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
---

 

Recensione

Ai gruppi di death metal di solito perdono ogni aberrazione linguistico descrittiva, ma se davvero Emrevoid è semplicemente “Dio verme” al contrario, sono davvero deluso. Tralasciando questo dettaglio passo alla descrizione di questo album di death metal della vecchia scuola, non vecchissima, ma abbastanza datata. E mica è male, anzi, per quello avrei preteso anche un bel nome evocativo da decantare. Ahimè, c'è ben poco da dire che non abbiate già sentito molte altre volte, se come me ascoltate da diversi lustri questo insuperabile e incorreggibile genere musicale.
Come potete immaginare, visto che di old school stiamo parlando, i paragoni più immediati vengono dall'America anni 90, quindi blastbeat e doppia cassa come se piovesse, ritmiche sempre furiose e chitarre taglienti, non ché un growl abissale, ai limiti col brutal death e il goregrind. Le caratteristiche che rendono un po' più personale la proposta degli Emrevoid sono, anzitutto, per chi riesce ad intuirli o per chi possiede il libretto, i testi in lingua italiana; e credo che questa tipologia di musica sia perfettamente adatta all'inserimento di qualsiasi idioma. Poi la generale freschezza compositiva che ti fa apprezzare immediatamente ogni brano, ma non ti fa subito venire in mente qualche band in particolare; il tutto coadiuvato da una manciata di riff e di soluzioni meno abusate del solito, per quanto non originalissime: riff atmosferici dal taglio black metal europeo (tremolo picking, dissonanze...) e ritmiche groovy, ma non ruffiane o pretenziose. Una traccia che può essere presa a valido esempio e una delle migliori del lotto è (paradossalmente) “Abitudine”: dentro vi trovate bizzarri stacchi di chitarra, bordate furiose e lugubri e persino delle divagazioni in stile thrashcore anni 80, tutto mescolato con grande abilità. “Rapaci”, invece è un brano estremo superlativo, coinvolgente, intenso: un pezzo perfetto di death metal, come Dio verme comanda.
Sarà sempre il solito, ma non si riesce a farne a meno. Accattivanti ed esaltanti!

Track by Track
  1. Ibrido 60
  2. Due Vite 70
  3. Attraverso 70
  4. Resta Il Silenzio 75
  5. Abitudine 75
  6. Rapaci 80
  7. Velociraptus 70
  8. Fiamme 70
  9. Dentro Di Me 70
  10. Emrevoid 70
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 65
  • Qualità Artwork: 55
  • Originalità: 65
  • Tecnica: 70
Giudizio Finale
69

 

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