Hyban Draco «A Prophecy Of Insane» (2008)

Hyban Draco «A Prophecy Of Insane» | MetalWave.it Recensioni

Autore:
Carnival creation »

Recensione Pubblicata il:
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Band:
Hyban Draco

Titolo:
A Prophecy Of Insane

Nazione:
Spagna

Formazione:
Hyban Sparda :: Vocals + Guitars
Cristhöbal :: Guitars
Oby Mictian :: Bass
Animal Vincënt :: Drums

Genere:

Durata:
13' 0"

Formato:

Data di Uscita:
2008

Etichetta:

Distribuzione:
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Agenzia di Promozione:
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Recensione

Dalla vicina Spagna debuttano gli Hyban Draco, Death-Black Metal band dalle attitudini assolutamente e incredibilmente melodiche generando un “ibrido” che negli ultimi tempi sembra prendere ancora più piede, parliamo del “Melodic Black Metal”, una sorta di MeloDeath che si avvicina alle sonorità svedesi, ma mescolando influenze più aggressive, note nel Black che noi tutti conosciamo.

Potrei dire che si tratta di un lavoro magistralmente originale, ma non lo dirò in quanto i nostri, sì sanno suonare bene e si sono dedicati ad un lavoro indubbiamente concreto e buono nei contenuti, ma, e per scelta personale (presumo) e per troppa dolcezza, li ritengo un tantino troppo “smielati” pur suonando Black!!! E ce ne vuole, specialmente per chi è abituato come me a sonorità a mo' di Dimmu Borgir, Morgul, Aborym, Behemoth, Oldmand's Child e gli ottimi Naglfar.
Accostare il sound dei nostri a band come Abysmal Hate, Anagathon e Zophrenia è semplice, troppo semplice...ed è questo ciò che mi rende protagonista nel valutare in modo semi-mediocre la band qui recensita.

Il problema principale del Black, da un punto di vista prettamente musicale, riguarda proprio la stessa minestra proposta mille e più volte, iniziata anche con Burzum e terminata con migliaia di band che sembra suonino la stessa musica, ma forse è veramente così; del resto il Black non è proprio un genere musicale quanto una concezione di vita, una filosofia per così dire per cui ecco spiegato il tutto.
Tornando ai nostri torno ad affermare con malincuore che la demo non funziona benissimo ma qualche cosa si salva ed appare originale, come un paio di assoli e poco più, beh, meglio di niente.