Ianva «L'Occidente» (2007)
Ianva
Titolo:
L'Occidente
Nazione:
Italia
Formazione:
Mercy - voce, marranzano, liriche, musiche, concepto, cori, arrangiamenti
Stefania T. D'Alterio - voce, liriche
Fabio Gremo - chitarra classica, programmazione macchine, musiche, cori, arrangiamenti
Francesco La Rosa - percussioni d’ogni sorta, programmazione macchine, musiche
Fabio Carfagna - chitarre classica ed elettrica, basso elettrico, musiche, cori
Davide La Rosa – fisarmonica, percussioni, cori
Giuseppe Spanò – pianoforte, cori
Azoth - basso elettrico
M° Fulvio Di Clemente – tromba, trombone
Genere:
Durata:
22' 53"
Formato:
2007
Etichetta:
Distribuzione:
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Agenzia di Promozione:
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Recensione
Tornano gli Ianva, progetto che i più accostano al filone Neofolk (anche se come cosa è alquanto limitativa) con questo spettacolare EP, dal titolo “L’Occidente”, uscito, come per il precedente “Disobbedisco!” per l’Antica Fonografia Il Levriero.
Anche se orfani di Argento, impegnato tra l’altro nella produzione della nuova fatica targata Spite Extreme Wing, Ianva, come sempre capitanata dal duo Mercy/Stefania T. D’Alterio ci propone un lavoro che, seppur accostabile musicalmente al precedente Album, risulta differenziarsi in molteplici punti. Basti pensare che, prima di poter fare questa recensione, l’ho ascoltato e riascoltato innumerevoli volte. Il sound di Ianva si è fatto, se fosse possibile, ancor più orchestrale ed è forse ciò (o non so cos’altro) a rendere un po’ più difficile la piena comprensione di questo lavoro.
Anche questa volta, Ianva si affida ad un concept. Ma se per “Disobbedisco!” si era in terra Istriana, con la Battaglia di Fiume da sottofondo alla splendida storia del Maggiore Renzi e di Elettra Stavros raccontata dai nostri, qui Ianva scende verso il caldo Sud, con un concept intriso di sapore Mediterraneo, cosa riscontrabile nel suono dell’EP.
Si parte con la title-track. Un canto che ripercorre la storia del nostro Occidente, un tempo fiero e imponente, poi terra di conquista, decaduta portando nell’inconscio collettivo, cito dalla pagina dedicata all’Ep sul sito de Il Levriero, “qualcosa che l’Europa di un tempo, anche nelle sue frequenti notti fonde, non aveva mai conosciuto: la volgarità d’animo”.
Si passa poi a “SantaLuce dei Macelli”, un viaggio attraverso la devozione e la superstizione che si può notare nel nostro Sud Italia, specialmente in luoghi piccoli e remoti. Un modo di far notare come, la Fede in questi lughi ha ancora molto a che fare con la devozione Pagana dei tempi antichi, come sia in un certo qual modo ancora abbastanza pura (anche se ammetto d’aver visto in prima persone alcune scene che rasentano il fanatismo, ma questa è un’altra storia), a differenza di quanto ormai sia diventato il Cattolicesimo nel mondo. Maestra di Cerimonie, in questo pezzo, è Stefania T. D’Alterio, con la sua splendida, calda, teatralissima voce.
“Il Sole e la Tempesta” è una strumentale. Il pezzo che più di ogni altro odora letteralmente di Mediterraneo, del mare esteso, di partenze ed addii. Una nenia sognante e che fa sognare. Quattro minuti sublimi, da ascoltare chiudendo gli occhi. E sentirete il rumore delle onde infrangersi sugli scogli.
Quarta e (purtroppo) ultima traccia de “L’Occidente” è “In Battaglia”, una riproposizione riarrangiata (o riscritta, come definiscono loro), per giunta divinamente, del classico “The Battle” di Strawbs. Per questo finale, Ianva torna alle tematiche di “Disobbedisco!”. “In Battaglia” è un vero e proprio prequel della storia a noi già raccontata (se non ne siete a conoscenza vi rimando alla recensione di “Disobbedisco!” su queste stesse pagine): è il momento in cui il Maggiore Cesare Renzi irrompe prepotentemente nella vita del suo attendente, Giovanni Laureago, durante i momenti più cruenti della battaglia del Monte San Gabriele del Maggio ’17.
Ormai mi sento di poter definire gli Ianva come dei cantastorie dei giorni nostri: moderni e al contempo con quell’amore per sonorità passate, talmente antiche che, riproposte oggi, risultano esser nuove. Ancora una volta Mercy, Stefania D’Alterio ed i loro compagni di viaggio ci hanno narrato una storia. Ed ancora una volta sono riusciti a farci sognare.
Ed ancora una volta, hanno tirato fuori un capolavoro inconcepibile per una mente umana. Personalmente, mi levo il cappello e chino il capo in segno di rispetto per la più incredibile realtà musicale che la nostra Nazione abbia mai avuto da decenni a questa parte.
Track by Track
- L'Occidente 96
- Santa Luce dei Macelli 96
- Il Sereno e la Tempesta 100
- In Battaglia 98
Giudizio Confezione
- Qualità Audio: 95
- Qualità Artwork: 95
- Originalità: 100
- Tecnica: 100
Giudizio Finale
98Recensione di Lord Lucyfer » pubblicata il --. Articolo letto 2008 volte.
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