Linear Sphere «Reality Dysfunction» (2006)

Linear Sphere «Reality Dysfunction» | MetalWave.it Recensioni Autore:
Ernando »

 

Recensione Pubblicata il:
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1524

 

Band:
Linear Sphere
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Titolo:
Reality Dysfunction

 

Nazione:
Inghilterra

 

Formazione:
Martin Goulding - Guitar
Charlie Griffiths – Guitar
Steve Woodcock - Bass, Chapman stick
Nick Lowczowski – Drums
Jos Geron – Vocals

 

Genere:

 

Durata:
1h 5' 34"

 

Formato:

 

Data di Uscita:
2006

 

Etichetta:

 

Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
---

 

Recensione

Mamma che album! Prendete subito i dati di questo disco e correte a comprarlo, a prenotarlo, a pretenderlo dal vostro negoziante di fiducia. Catalogarlo non è certamente facile, ma cercherò di farlo: prendete i Dream Theater e mescolateli coi Meshuggah e i Coprofago, aggiungete jazz, fusion, funky, prog, dark e rock. Il CD parte con Reversal, un pezzo di oltre dieci minuti che trascorrono senza tediare l’ascoltatore, in cui si trova il metal più estremo e psicotico intervallato da lunghi e articolati break jazz, con la voce di Jos Geron, forse il punto debole del quintetto, ora effettata ora chiara e con la batteria che ripercorre le direttive dettate dal cyber-thrash; stesso discorso per la seconda song in cui si nota sempre più un basso costantemente protagonista e non relegato a mero ruolo secondario, ruolo che manterrà nei pezzi successivi. Ceremony Master e Division Man sono altri due capitoli degni di nota, dalle strutture ultra complesse e dalla violenza e ferocia schizoide mista a melodia proveniente dal jazz e dal prog: entrambe geniali. Con Marketing sembra di ascoltare gli Opeth più acustici e domi, ma anche in questa song l’impeto dei Linear Sphere non si lascia attendere, anche se è un piccolo cammeo posto al centro della composizione. Life of Gear rende l’aria subito più pesante, paranoica e ossessiva ma senza appiattirsi e connotando una personalità ben definita. L’ultimo gioiellino è rappresentato da From Space to Time, traccia che si suddivide in ulteriori quattro parti, dalla coesione e dalla varietà singolari. Si parte con una suite figlia dei Dream Theater e del prog moderno per poi esplorare tutto il mondo creato dai nostri e completandolo con digressioni nel mondo pinkfloydiano, nel prog del periodo settantiano e nel chitarrismo di Satriani. Quindi, un disco superiore ai tanti gruppi meri esecutori di stilemi prefissati ma che, probabilmente, rimarrà tristemente relegato ad un mercato di nicchia per il suo ascolto non facile ed immediato; la storia però può cambiare e gli ascoltatori più coraggiosi di Metal Wave possono raccogliere la sfida e dedicare qualche ascolto attento a questo lavoro che merita considerazione.

Track by Track
  1. Reversal 83
  2. Father Pyramid 81
  3. Ceremony Master 83
  4. Division Man 84
  5. Marketing 88
  6. Life of Gear 82
  7. From Space to Timept.1 Evolution 84
  8. pt.2 Bodes 85
  9. pt.3 Separation 83
  10. pt.4 Eden 84
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 88
  • Qualità Artwork: 85
  • Originalità: 90
  • Tecnica: 95
Giudizio Finale
85

 

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