Nicta «Let Darkness Welcome You» (2005)

Nicta «Let Darkness Welcome You» | MetalWave.it Recensioni Autore:
Mark Keen »

 

Recensione Pubblicata il:
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Visualizzazioni:
1491

 

Band:
Nicta
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Titolo:
Let Darkness Welcome You

 

Nazione:
Italia

 

Formazione:
Fabio Valentini :: Vocals
Nuccio Cafà :: Guitars
Graziano Ferracioli :: Keyboards
Stefano Marchetto :: Bass
Andrea Bertassello :: Drums

-Special Guest-
Federica Valarin :: Additional Vocals

 

Genere:

 

Durata:
30' 24"

 

Formato:

 

Data di Uscita:
2005

 

Etichetta:

 

Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
---

 

Recensione

I Nicta insorgono con grinta.
Dopo due anni di attesa dall’ultimo promo, la band veneta decide di sfornare un mini CD piuttosto differente dal precedente, ma non per questo meno importante…“Let Darkness Welcome You”.
Cinque canzoni di un certo peso, di una certa consistenza, e che fanno capire il vero valore di una band piuttosto sfortunata per quanto riguarda i rapporti con le labels.
Infatti, un saggio ascoltatore resterebbe incredulo a sapere che i Nicta devono ancora autoprodursi le registrazioni e lo dimostra lo scarso impatto e la scarsa qualità delle sonorità.

Il loro stile è inconfondibile, molto personale e quindi difficile da descrivere.
Trovandomi adesso, a dover malvolentieri etichettare questa band, posso solo dire che il loro è un genere che si avvicina molto ad un immaginario mix di band come Dimmu Borgir, Rhapsody, Children of Bodom, Slayer, Cradle of Filth, Graveworm, Domine, Bal Sagoth, ecc…(potrei andare avanti all’infinito).

Le canzoni che a parer mio meritano un elogio particolare sono “In Embryo” e “Let Us Suffer”.
Entrambe le canzoni trasmettono sensazioni forti, decise, e l’ingrediente che le accomuna è sicuramente una buona quantità di tecnica.
“In Embryo” colpisce per la rapidità e semplicità con cui i ragazzi riescono a variare da una base sinfonica/melodica (diciamo più power metal per intenderci) ad una ritmica incisiva e molto vicina al Black metal.
“Let Us Suffer” invece, dimostra che duetti tra chitarra e tastiera non sono mai passati di moda, sfoggiando non poca abilità.
Decisamente più thrash, ma meno efficace l’ultima song di questo demo, “Manchurian Candidates”, che sembra essere molto più pesante e procede ad un ritmo esasperato come un motore che fatica ad accendersi.

Nel complesso non si può criticare i giovani Nicta, che con tutte le loro forze stanno cercando di emergere in un mondo che sembra essergli indifferente e ostile.
Dispiace notare, questo caso ne è la prova, come il mercato della musica in Italia sia completamente allo sbaraglio.
Dando un mio parere posso solamente dire che è molto triste sapere che gente come Caparezza o Di Risio (non so neanche come si scrive) diventano famosi e sfondano senza avere un briciolo di tecnica o merito, quando ci sono ragazzi che sudano ogni giorno per raggiungere l’apice, come i Nicta, e continuano a toccare il fondo.
Ma questo è un discorso a parte.

Ritornando alla recensione, voglio concludere facendo i complimenti a questi ragazzi, augurando loro il migliore dei futuri.

Track by Track
  1. Millenary Order 60
  2. In Embryo 70
  3. Let Us Suffer 70
  4. The Night I Fell 60
  5. Manchurian Candidated 55
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 40
  • Qualità Artwork: 65
  • Originalità: 65
  • Tecnica: 70
Giudizio Finale
62

 

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