Nova Art «Follow Yourself» (2009)

Nova Art «Follow Yourself» | MetalWave.it Recensioni Autore:
Lion »

 

Recensione Pubblicata il:
--

 

Visualizzazioni:
1715

 

Band:
Nova Art
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Titolo:
Follow Yourself

 

Nazione:
Russia

 

Formazione:
Andrew Nova :: Vocals
Konstantin Ganulich :: Bass
Stanislav Kulikov :: Drums
Konstantin Sdobnov :: Keys
Artem Kleymenov :: Guitars

 

Genere:

 

Durata:
50' 30"

 

Formato:
CD

 

Data di Uscita:
2009

 

Etichetta:

 

Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
---

 

Recensione

I Nova Art provengono dalla fredda Russia e debuttano sul mercato con questo album prodotto dalla My Kingdom Music. Il genere suonato è un death/progressive melodico, difficile citare delle somiglianze ad altri gruppi, forse un po’ di In Flames degli ultimi album, con l’aggiunta di tonalità prog che ricordano Opeth e Dream Theater. La prima canzone è “Don’t Follow The Crowd” introdotta da un intro di tastiera dal suono elettronico, che da spazio in seguito alla sezione ritmica e alla voce, da subito aggressiva ma che poi si lascia andare in un pulito sorretto da un pianoforte davvero ben suonato. Un inizio perfetto. Da segnalare l’assolo di chitarra ben eseguito e che non esce mai dall’idea principale della song. La canzone seguente è “Follow Yourself” che alterna momenti più calmi con voce pulita e sussurrata a momenti più volenti, con una parte centrale molto melodica, data da un basso pulito e preciso, chitarre acustiche ed una voce femminile che aiuta Andrew a portare avanti questa canzone strutturata decisamente bene. A seguire troviamo la prima di tre canzoni collegate, “Would My Soul.. (Deliverance Pt.1)”, un’ottima canzone che mostra alcuni spunti progressive. Le linee vocali sono sempre molto intelligentemente costruite e distribuite perfettamente all’interno della canzone, con i passaggi da clean a screaming voice. La parte centrale della canzone fa quasi fluttuare nell’aria con i giri di tastiera, mentre le chitarre pesanti e la batteria precisa si scatenano in riff e fill potenti. Questo è metal! “Medium (Deliverance Pt.2)” parte con un giro di chitarra quasi arabeggiante, che mi ricorda un po’ “Home” dei Dream Theater. Questa song, più calma rispetto alle altre, permette al cantante di sfoggiare tutta la sua abilità nel pulito, arrivando a toccare anche note decisamente alte, che non mi sarei mai aspettato di sentire in questo genere, mentre anche Stanislav alla batteria propone alcuni fill interessanti. “Sense Of Life (Deliverance Pt.3)” si attacca senza pause alla traccia precedente, mettendo in risalto anche le abilità di Konstantin col suo basso distorto che ricorda un po’ i Korn al loro meglio. Ancora una volta è la voce quella che più stupisce per le tonalità e la maestria nell’uso di due modi di cantare completamente diversi l’uno dall’altro. Torna a farsi sentire anche il riff orientale, considerato che queste tre canzoni sono pensate per formare un blocco unico. C’è spazio anche per assoli di tastiera e chitarra che ricordano non poco Jordan Rudess e Petrucci, anche se la tecnica per arrivare a questi due geni della musica non è proprio la stessa. Ma è il gusto quel conta, e questi ragazzi ne hanno da vendere.
“Knowledge Garden” scorre bene, senza aggiungere nulla a quanto detto fino ad ora, ma sicuramente senza nemmeno annoiare. “Just Raining” si apre con le note dolci del pianoforte, accompagnate da qualche loop in sottofondo, riportando il riff iniziale di “Don’t Follow The Crowd”. E’ come se i Nova Art volessero ricordare all’ascoltatore cosa stanno proponendo, cosa hanno trasmesso fino a questo punto, prima di dare il colpo finale con le ultime canzoni.
Giunge così il momento di “Deceptive World” nella quale ogni membro della band dimostra di sapere il fatto suo sul proprio strumento, deliziando con alcuni passaggi progressive. “2-35 Before The Roar” dà nuovamente spazio a Konstatin Sdobnov, che continua a dare prova di essere un ottimo musicista, accompagnato da una chitarra acustica che spilla note malinconiche.
Ormai con la puntina alla fine del disco troviamo ancora sorprese in “My Essence” che presenta chitarre così pesanti e ritmicamente cadenzate da ricordare quasi i divini Meshuggah. Ma questa non è la loro strada, ed è come sempre la voce a ricordare chi sono i Nova Art. Come in tutte le cose arriva la fine, qui data da “Lost In Dreams”, canzone malinconica, che sembra quasi suggerire tristezza per la fine dell’album. Torna a farsi sentire una dolce voce di donna che duetta con Andrew, la quale si fonde perfettamente nel sound della band e rende questo pezzo una chicca. Il solo è precisamente eseguito e anche qui ricorda molto il buon vecchio JP.
Insomma, cercare di riassumere “Follow Yourself” risulta davvero difficile. Ragazzi talentuosi, abili nel destreggiarsi tra vari generi, sicuramente non facili come il death ed il prog, sono riusciti a creare un sound personale, graffiante e armonioso, cattivo, potente, a tratti smielato, tutto allo stesso tempo, tutto in 50 minuti di musica mai banale. I Nova Art meritano sicuramente di più e si spera di poterli vedere in sede live anche qui in Italia, dato che la casa che li produce è nostrana.
Le gelide lande della Russia hanno sfornato un gruppo che ha calore musicale da vendere e che io consiglio vivamente a tutti gli amanti della musica metal in generale. Saranno capaci di sorprendervi, ne sono più che convinto.

Track by Track
  1. Don't Follow The Crowds 85
  2. Follow Yourself 80
  3. Would My Soul.. (Deliverance Pt.1) 90
  4. Medium (Deliverance Pt.2) 85
  5. Sense Of Life (Deliverance Pt.3) 90
  6. Knowledge Garden 75
  7. Just Raining 90
  8. Deceptive World 80
  9. 2-35 Before The Roar 75
  10. My Essence 80
  11. Lost In Dreams 90
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 90
  • Qualità Artwork: 90
  • Originalità: 85
  • Tecnica: 85
Giudizio Finale
85

 

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