Reflection «When Shadows Fall » (2008)

Reflection «When Shadows Fall» | MetalWave.it Recensioni Autore:
Atoragon »

 

Recensione Pubblicata il:
--

 

Visualizzazioni:
1290

 

Band:
Reflection
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Titolo:
When Shadows Fall

 

Nazione:
Grecia

 

Formazione:
Vocals: Leo Stivala
Guitars: Stathis Pavlantis
Bass: John Litinakis
Drums: George Pavlantis
Keyboards and Backing Vocals: Iraklis Loukakis

 

Genere:

 

Durata:
47' 47"

 

Formato:

 

Data di Uscita:
2008

 

Etichetta:

 

Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
---

 

Recensione

I Reflection sono una Epic/Doom metal band greca, che festeggia quest'anno il suo 17mo anno di attività e la sua settima uscita ufficiale. Questo “When Shadows Fall” risulta un album fuori dal tempo e fuori dallo spazio: stilisticamente richiama in maniera evidente band storiche del genere quali Manilla Road, Cirith Ungol, ma possono tornare in mente anche i momenti più rallentati ed epici degli Iced Earth (soprattutto a livello di intrecci vocali) o dei primi Manowar. Caratteristica del genere è sempre stata una fiera immobilità stilistica (ormai quarantennale), tempi rallentati e da headbang, e linee vocali che cercano di richiamare, anche a livello di testi, atmosfere epiche e comunque collegate all'immaginario medievale-fantasy, e i Reflection sicuramente non fanno eccezione, avendo però dalla loro una produzione che, pur essendo realizzata evidentemente in economia, tenta di coniugare suoni moderni, specialmente a livello di chitarre e batteria. Infatti da questo stile molto classico ci si aspetterebbe una solida base fondata sul duo batteria acustica con suoni larghissimi-gibson sg su marshall, invece in questo disco le chitarre sono a motosega, quasi industrial come taglio, e la batteria è giocata su dei samples sottili, netti e brillanti che rendono il suono più attuale. A livello di songwriting questa band si inquadra perfettamente nel genere, e anzi mostra una capacità compositiva e di arrangiamento degna di nota, grazie anche a tappeti di tastiere mai troppo invadenti e linee vocali a tratti anche orientaleggianti, ricche di passaggi maggiore-minore segno di un songwriting maturo e dotato di innegabile gusto. Stilisticamente l'album si mantiene tutto saldamente ancorato alle coordinate di partenza (a parte per la bonus track, una versione orchestrale e corale della opener “Mistress of Sea”), e questo si può rivelare un'arma a doppio taglio, perchè se da un lato farà probabilmente felici i più incalliti fan del genere, dall'altro rende l'intero album pesante da digerire per monotonia, a causa anche di un lavoro ottimo da parte degli strumentisti, ma piuttosto discutibile a livello vocale: Leo infatti è un cantante pregevole, ma a volte si abbandona ad interpretazioni piuttosto fastidiose e forzate. Il mio consiglio alla band è di osare di più, di cercare di muoversi un po'dall'immobilismo del loro genere, perchè solo così possono risultare meno prolissi. Promossi, con riserva.

Track by Track
  1. Entering The Sea 60
  2. Mistress of Sea 75
  3. Ghost Ship 70
  4. When Shadows Fall 75
  5. Whispers Of The Lost 60
  6. Lost 70
  7. Desert Land 75
  8. Soul Salvation 70
  9. Eyes Of The Night 65
  10. Serpent's Eye 60
  11. Kingdom Of Fire 70
  12. Mistress Of Sea-Orchestral Version 60
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 60
  • Qualità Artwork: 60
  • Originalità: 45
  • Tecnica: 70
Giudizio Finale
65

 

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