Ritual of Rebirth «Ethical Disillution» (2008)

Ritual Of Rebirth «Ethical Disillution» | MetalWave.it Recensioni Autore:
Lord Lucyfer »

 

Recensione Pubblicata il:
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Visualizzazioni:
1828

 

Band:
Ritual of Rebirth
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Titolo:
Ethical Disillution

 

Nazione:
Italia

 

Formazione:
Fabio – chitarra e voce
Mr. Ale Gorla – voce
Niko – basso
Davide – chitarra e synth
Dani – batteria

 

Genere:

 

Durata:
49' 55"

 

Formato:

 

Data di Uscita:
2008

 

Etichetta:

 

Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
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Recensione

Album di debutto per i Ritual of Rebirth, band se la memoria non m’inganna ligure nata agli albori del nuovo millennio e che arriva, dopo numerosi casini, alla pubblicazione di questo “Ethical Disillution”, preceduto dall’MCD “Project New Life” del 2003.
“Ethical Disillution” vede la luce grazie alla costanza e la tenacia di Fabio, fondatore e principale songwriter della band. Una tenacia premiata da un disco compatto, arioso, in cui possiamo sentire elementi del Death Metal di vecchia scuola, unito alla sagacia tecnica di gruppi quali Sadist e, soprattutto, Meshuggah.

Light motive di quest’opera, infatti, sono i continui cambi di tempo schizofrenici, che rendono “Ethical Disillution” un album sempre vario, per nulla scontato e noioso, come si può evincere già dall’opener “Shapless”, a cui subito fa seguito la traccia che più mi è piaciuta di questo cd, “The Japanese Sindrome”. Il canovaccio rimane bene o male lo stesso (parole da prender con le molle eh?).
“Compromise Does Fail”, “Memories”, “Toy”… sono titoli che dico un po’ a caso, visto che ognuna delle 12 tracce è una storia a se, tutte assolutamente ottime.

Un plauso dev’essere fatto a Fabio, per aver avuo la costanza di credere in questo progetto, portandolo a quello che di fatto è la loro scesa in campo. In una scena sovraffollata come quella italiana, i Ritual of Rebirth si discostano con un sound diverso, difficile da riscontrare in molte altre bands sul suolo italico. Se ci aggiungiamo, infine, che la produzione è stata affidata a messer Talamanca ed i suoi Nadir Studio, la somma è fatta.
Un ottimo disco, non per i puristi, ma più per gli amanti di sonorità innovative e psicotiche.

Track by Track
  1. Shapeless 68
  2. The Japanese Syndrome 72
  3. Random Hate 69
  4. Compromise Does Fail 70
  5. Disconnected 68
  6. Toy 72
  7. Memories 70
  8. We Don't Listen 69
  9. Desire 70
  10. Stone 68
  11. Last Pulse 72
  12. Shame on Me 68
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 74
  • Qualità Artwork: 70
  • Originalità: 70
  • Tecnica: 75
Giudizio Finale
70

 

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