Shitfuckingshit «Fat Ugly Bastards» (2012)

Shitfuckingshit «Fat Ugly Bastards» | MetalWave.it Recensioni Autore:
Absentia »

 

Recensione Pubblicata il:
--

 

Visualizzazioni:
1702

 

Band:
Shitfuckingshit
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Titolo:
Fat Ugly Bastards

 

Nazione:
Italia

 

Formazione:
Sandro: voce,batteria
Alessio: voce,chitarra
Giacomo: voce, basso

 

Genere:

 

Durata:
18' 55"

 

Formato:
EP

 

Data di Uscita:
2012

 

Etichetta:

 

Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
---

 

Recensione

Esce proprio quest’ anno “Fat Ugly Bastards” dei triestini Shitfuckingshit, un ep di 9 tracce per un totale di circa 20 minuti di violenza sonora. Gli Shitfuckingshit nacquero nel 2006 come one-man band noise/ grind dalla mente del batterista Sandro, dopo vari lavori finiti anche in diverse compilation si aggiunge al progetto il chitarrista Alessio, la band continua la propria produzione trovando spazio anche in molti split prodotti da label underground , infine si aggiunge il bassista Giacomo così che la formazione si trova ad essere completa. Il loro sound si muove fra crust, hc old school e grindcore anche questo in stile vecchia scuola, anche se ci sono delle punte di originalità che sbucano fuori ascoltando questo loro ultimo lavoro. L’ ep si apre con un intro in perfetto stile grindcore e poi parte subito di prepotenza il primo pezzo “Piss On Peace”, voce roca e sgraziata (non in senso negativo) spicca sopra i riff veloci di chitarra. I primi pezzi hanno tutti un sentore di hc old school incattivito (mi vengono in mente gli Hiatus) mentre poi con il quarto pezzo “Pyromania” arriva il cambio vocale e di sound con un growl più profondo, un suono più violento e il grind comincia a farsi largo, anche se subito nel quinto e sesto pezzo, “Where Is Mike Bongiono” e “Dolore Anale” la parte hc torna a sovrastare il resto. Con lieta e gradita sorpresa il settimo pezzo, “A Cazy Rapist Story” rivela una vena crust che non guasta, con un bel riff black che mi ricorda vagamente gli Alpinist. Nell’ ottavo brano “Fat Ugly Bastards” che dà il nome all’ ep è racchiuso come un riassunto della band: un concentrato di tutti i generi sopra citati, la cattiveria sonora e la follia del gruppo, ma il mio pezzo preferito e che mi ha lasciato a bocca aperta è l’ ultimo, “Epiphanies”. Questo pezzo a differenza degli altri non dura un minuto o poco più bensì quasi otto minuti con chitarre dissonanti, batteria che pesta, rallentandi e sfuriate che si alternano in questo brano dalla vena sperimentale, dove le tre voci si alterano e si intersecano fra loro in un tappeto sonoro lontano dai restanti pezzi dell’ ep. “Fat Ugly Bastards” come avrete capito è abbastanza vario ma fedele a sè stesso e tirato quanto basta. A mio parere la band ha delle buone carte per potersi migliorare ancora e soprattutto per crearsi un sound molto più particolare e fuori dagli schemi, dunque il mio suggerimento è di puntare a questo tipo di ricerca personale e stilistica. L’ ep è stato registrato nello studio Ars Libera di Trieste, ed è tutto autoprodotto; lo consiglio agli amanti del genere ed a tutti coloro che vogliono supportare il mondo musicale underground. D. I. Y.

Track by Track
  1. Intro - We know how To Do It 60
  2. Piss On Peace 65
  3. Knife For The Wife 65
  4. Pyromania 65
  5. Where Is Mike Bongiorno 65
  6. Dolore Anale 65
  7. A Cazy Rapist Story 70
  8. Fat Ugly Bastards 65
  9. Epiphanies 75
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 60
  • Qualità Artwork: 60
  • Originalità: 65
  • Tecnica: 60
Giudizio Finale
65

 

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