The Sun Of Weakness «Trompe L'Oeil» (2007)
The Sun Of Weakness
Titolo:
Trompe L'Oeil
Nazione:
Italia
Formazione:
Flavio Scipione :: Batteria
Alessio Mancini :: Chitarre
Fabio Bruselles :: Tastiere
Alessandro Camilletti :: Voce
Patrizio Serangeli :: Basso
Genere:
Durata:
46' 17"
Formato:
2007
Etichetta:
Distribuzione:
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Agenzia di Promozione:
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Recensione
Roma Caput Mundi. Mai quanto oggi, almeno dai tempi in cui fui pronunciata, tale frase sembra azzeccata. Eh si, perché Roma, negli ultimi dieci anni, è davvero tornata alla grandezza e allo splendore dei tempi dell’Impero. Stiamo parlando di storia? No, o meglio non di storia in senso scolastico. Stiamo parlando di musica, o, se vogliamo, di storia della musica. Questo perché nell’Urbe hanno visto la luce bands letteralmente incredibili. Qualche nome? I Novembre (siciliani ma ormai romani d’adozione) , gli splendidi Klimt 1918, i magnifici Room With A View, gli En Declin, gli Oblivio, gli Orient Express, i Sevenlowdown e tanti altri rimasti nell’oblio dell’underground. Tra queste band immense, sicuramente, meritano una citazione i The Sun Of Weakness, giunti, dopo due demo e un mini-cd, finalmente, al debut album, questo bellissimo “Trompe L’Oeil”. Ma cosa ha questo gruppo che li accomuna alle band succitate? Possiamo dire che quelle, pur non componendo una vera e propria scena, sono accomunate, pur con influenze diverse e sonorità che rimandano a generi differenti, da una malinconia, da una ricerca dell’emozione, dell’arpeggio evocativo, che li fanno assomigliare molto tra loro, quasi a comporre, in definitiva, una vera e propria scena italiana di questo tipo, o meglio ancora romana. E i The Sun Of Weakness in tutto questo dove si collocano? In tale contesto infatti troviamo bands dal background decisamente metal come i Novembre, altre più punk/emo come i Sevenlowdown e altre ancora legate a stilemi più classicamente rock come i Room With A View e i Klimt 1918. I Weakness si collocano, a mio modo di vedere, esattamente a metà tra gli ultimi tre gruppi citati. Essi infatti, pur non nascondendo totalmente un passato sicuramente metal, abbracciano la dolcezza e l’amara riflessione di Room e Klimt, senza però trascurare le ritmiche emocore di un gruppo come appunto i Sevenlowdown. Il risultato, manco a dirlo, è spettacolare. 46 minuti di angoscia, di calma ma terribile rassegnazione, di dolore. Il tutto però dipinto attraverso una musica dai colori sfumati e autunnali, che colpisce lentamente ascolto dopo ascolto e che trascina l’ascoltatore tra atmosfere di chitarra rarefatte, intermezzi di piano assolutamente imperdibili e divagazioni acustiche che molto devono agli ultimi due lavori dei Novembre. Basterebbe l’opener “Floating Deserts” da sola a giustificarne l’acquisto immediato, ma le sue ricercate melodie e le emozioni sprigionate in una delle canzoni più belle che abbia mai sentito evidentemente non erano abbastanza, e quindi troviamo anche un incredibile lento come “Just One Word”, l’irruenza di pezzi come “In Alarm” e “A New Landscape” o le melodie quasi pop di “Chemical Frustration” , il tutto racchiuso in un disco davvero riuscitissimo. Che dire, davvero un esordio col botto, davvero un’altra grandissima scoperta in un panorama, quello romano, tra i più entusiasmanti che ci siano al mondo. AVE The Sun Of Weakness!
Track by Track
- Floating Deserts 90
- Just One Word 85
- In Alarm 82
- Drop 84
- Drown In A Whirl 79
- Chemical Frustration 80
- A New Landscape 83
- All My Discord 76
- Hysterical Mistake 79
- Insidious Line 84
Giudizio Confezione
- Qualità Audio: 86
- Qualità Artwork: 90
- Originalità: 88
- Tecnica: 85
Giudizio Finale
84Recensione di Aqualunaedreams » pubblicata il --. Articolo letto 1642 volte.
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