VII Arcano «Inner Deathscapes» (2000)

Vii Arcano «Inner Deathscapes» | MetalWave.it Recensioni Autore:
Alcio »

 

Recensione Pubblicata il:
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Visualizzazioni:
2284

 

Band:
VII Arcano
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Titolo:
Inner Deathscapes

 

Nazione:
Italia

 

Formazione:
Mirko Scarpa (Vocals)
Marco & Diego (Guitars)
Carlo (Bass)
Francesco (Drums)

 

Genere:

 

Durata:
35' 35"

 

Formato:

 

Data di Uscita:
2000

 

Etichetta:

 

Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
---

 

Recensione

Dopo una valanga di esperienze varie (la band si è formata nel lontano 1989 anche se sotto il moniker di Sepolcrum), la band arriav al contratto discografico nel 2000, rilasciano il CD in esame, cui sta per essere dato alle stampe il successore.

La band dichiara subito il proprio stile, e le proprie influenze, sin dallo strumentale che apre l'album: thrash/death metal figlio di At The Gates, e con una grande percentuale di Slayer nel sangue!
"Anticlock..." è un ottimo brano di apertura (se si esclude l'intro) debitore, ma non troppo, proprio alla defunta band di Tompa, soprattutto per quello che riguarda l'impostazione vocale.
La seguente "Of Suicidal Age" (due song - nel promo in mio possesso - hanno lo stesso titolo.... boh!) e sempre influenzata dalla scena scandinava, anche se il riff iniziale ricorda certo metal-core caro agli Entombed del periodo di mezzo!
"Inner Deathscape" si apre con un urlo di memoria slayeriana, tanto da far tornare in mente la mitica "Angel of Death". Il riffing però ha semrpe le proprie basi nella terra dei fiordi e del dio Odino!
La seconda parte di "Of Suicidal Age" apre con un groovy riff sempre di stampo svedese, per poi attestarsi in un mezzo tempo mosh.
E' quindi la volta di "Fog Path" dal riffing interessante e basato su di un mezzo tempo andante. Una song divertente da ascoltare.
Nella seguente "Release into..." il gruppo che registrò "Slaughter of the Soul" torna pesantemente a farsi sentire. Il brano è divertente e ben strutturato, ma purtroppo rimane un pò troppo "già sentito".
Un riff dall'incedere spezzato prima, grooy poi, introduce "Necrotica ...", poi interrotto da una accelerazione che riporta nel territorio caro ai VII Arcano. Davvero bello lo stacco centrale, con un riff dal sapore malefico, che poi concdcue direttamente alla fine del brabo, basata su di un bell'arpeggio del basso.
Con "Stream of Paranoia" si torna ad accelerare, in un'altra song dai chiari rimandi At The Gates, ma con un assolo più in stile Carcass.
La conclusiva "Descending" è aperta da riff più ottantiani, suonati però con il consueto gusto svedese. Le influenze Slayer si mescolano a quelle dei più volte citati At The Gates in una song veloce alternata a buoni mid-tempos.

I VII Arcano occupano decisamente un gradino molto alto nella scala gerarchica delle bands che affollano il panorama metal italiano.
Il disco in esame, essendo datato, non può essere tenuto in considerazione per un giudizio definitivo della band stessa, di cui andrebbe ascolatto anche l'ultimo lavoro da studio.
Sono indubbie le capacità tecniche e compositive del combo, che necessiterebbe solo di esorcizzare i fantasmi che aleggiano intorno alla loro musica per assurgere al ruolo che meritano nella scena estrema tricolore.
Promozione assicurata, quindi, sperando di potere testare al più presto i miglioramenti che certamente il combo ha avuto negli ultimi periodi!!!

Track by Track
  1. Intruding (intro) 70
  2. Anticlockwise Circle of Dying 75
  3. Of Suicidal Age 70
  4. The Inner Deathscape 75
  5. Echo Calling 70
  6. Fog Path 70
  7. Release into Anguish 65
  8. Necrotica Art - The Performance 75
  9. Stream of Paranoia 70
  10. Descending 75
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 70
  • Qualità Artwork: 70
  • Originalità: 70
  • Tecnica: 65
Giudizio Finale
71

 

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