Vehement «All that's Behind» (2008)

Vehement «All That's Behind» | MetalWave.it Recensioni Autore:
Maglor »

 

Recensione Pubblicata il:
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Visualizzazioni:
1709

 

Band:
Vehement
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Titolo:
All that's Behind

 

Nazione:
Italia

 

Formazione:
Stefano Savi: Batteria
Michele Cordioli: Voce, Basso
Filippo Buzzi: Chitarra Ritmica
Alberto Todeschini: Chitarra Solista

 

Genere:

 

Durata:
56' 19"

 

Formato:

 

Data di Uscita:
2008

 

Etichetta:

 

Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
---

 

Recensione

I Vehement nascono nel 2002 nella provincia di Verona, con il nome di Morpheus; dopo vari cambi di line-up nel 2004 passano al monicker Vehement in una stabile formazione a quattro dedita a catapultare nel XXI secolo il classico thrash anni ’80 di matrice USA. Dopo aver inciso un demo di quattro pezzi dal titolo “Needless to Oppose” (2005), nel 2007 un cambio alla chitarra solista, che vede l’ingresso di Alberto Todeschini, porta i Vehement alla formazione attuale, quella che ha inciso ai Bunkker studios il qui presente “All that’s Behind”.
I Vehement suonano quindi thrash, di quello moderno portato avanti dall’ultima versione di Kreator e Exodus, con incursioni nello swedish alla The Haunted e nel Thrashcore, il tutto mixato in maniera personale piazzando 10 tracce più intro (una infatti è nascosta nella lunghissima ultima track) adrenaliniche, energiche, incazzate e con una dose di melodia che le rende catchy quanto basta, dove alle bordate da headbanging si alternano ritmiche spezzate e diverse aperture melodiche.
Il suono del Cd è molto buono, potente, pulito e ben bilanciato, in linea con molte produzioni professionali moderne. Dal punto di vista tecnico poi i nostri macinano tutti una prestazione senza incertezze ed il vocalist-bassista Michele fa un buon lavoro passando con agilità dalla voce urlata e leggermente roca al growl più classico. Anche i brani, i cui temi toccano spesso il marcio di questo mondo, sono tutti ben costruiti, potenti e coinvolgenti quanto serve. Non mi sento di citare un pezzo piuttosto che un altro perché la recensione diventerebbe troppo lunga senza aggiungere nulla di veramente significativo, dato l’omogeneo e buon livello di tutto il materiale proposto. Menziono solo l’ultima traccia (penultima se si considera anche il brano nascosto), la strumentale “The Art of Oppression” dove i Vehement hanno come ospiti componenti di Fear of Fours, Stamina, Mothercare e Last Legacy, segno che la loro attività è nota e apprezzata nell’ambiente.
L’unica cosa che non ho gradito particolarmente è l’artwork, che mi è parso un po’ sotto il livello del resto del “pacchetto”, ma comunque decisamente sopra livelli di sufficienza.
Un buon lavoro che scorre senza intoppi nel lettore e anzi ci torna volentieri, per i thrasher una band da supportare senza dubbio, a tutti gli altri un ascolto è comunque consigliato.

Track by Track
  1. Al Suelo Todo el Mundo 65
  2. The Slow Drowing of Morality 85
  3. All That's Behind 80
  4. Preachers of Warfare 80
  5. Mask 85
  6. Sloughter-House of Parliament 80
  7. Memento Mori 80
  8. High Blood Pressure 85
  9. No Reason To Fight For 80
  10. The art of Oppression 80
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 85
  • Qualità Artwork: 65
  • Originalità: 75
  • Tecnica: 85
Giudizio Finale
79

 

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