DPERD «Monsters» (2021)

Dperd «Monsters» | MetalWave.it Recensioni Autore:
Snarl »

 

Recensione Pubblicata il:
03.10.2022

 

Visualizzazioni:
714

 

Band:
DPERD
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Titolo:
Monsters

 

Nazione:
Italia

 

Formazione:
Valeria Buono :: vocals, organ on track 8
Carlo Disimone :: piano, mellotron, guitar, bass, percussions, vocals

 

Genere:
Decadent Dark Wave

 

Durata:
48' 16"

 

Formato:
CD

 

Data di Uscita:
10.12.2021

 

Etichetta:
My Kingdom Music
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Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
---

 

Recensione

Nuovo disco, addirittura il settimo, per i Dperd, una band che con il precedente “Allein” definii non male, ma anche un po’ troppo stile Cocteau Twins con giusto un po’ di Dead Can Dance, nonché una certa omogeneità di fondo che trovai un po’ penalizzante. Per questo “Monsters” tuttavia i Dperd vanno anche oltre, e di fatto di Darkwave c’è rimasto abbastanza poco, rimpiazzato da un sound che definirei in tutto e per tutto pop e solo raramente dark, con al limite un po’ di Cocteau Twins più soft ad affiorare ogni tanto. Ed in più, i brani continuano ad essere molto omogenei, anche più che in passato, e anche più brevi. Questa scelta stilistica va praticamente all’opposto di ciò che auspicavo, e per quanto questo non è certo un male, rivela un sound che non ha praticamente più niente a che fare con ciò che i fans di rock e metal o dark ascoltano.
Tuttavia, non è per questo che “Monsters” mi è piaciuto meno di “Allein”. Il vero motivo è che qui l’omogeneità minimalista dei brani si fa sentire maggiormente, con scarse sorprese che non siano dettate da qualche brano più mosso. Questo stile musicale così dettagliato a volte funziona, come nella bella “L’altra” o nella intimista “In the crowd” o ancora nella molto bella e a due voci “How can I live”, ma altre volte sembra trascurabile, come in “Pieces”, semistrumentale e francamente evitabile, e altre volte i brani sembrano quasi abbozzati o comunque incompleti, come in “No more no one” o “The most cruel beast”, mentre più spesso, come in “Nel tempo” o nel brano conclusivo, il risultato batte sullo stesso chiodo e non aggiunge più di tanto di quanto sia stato già detto.
In altre parole, “Monsters” è un cd a due facce, che va bene in alcuni momenti, ma gioca anche troppo sul sicuro in altre, proponendo alcuni brani che per quanto pregevoli, comunque non aggiungono molto a quanto già detto negli episodi migliori di questo cd. Probabilmente questo immobilismo stilistico non è così grave tra i fans di questo stile musicale, ma gli amanti del rock e del metal secondo me potrebbero trovare “Monsters” troppo statico, monocromo e a volte generico. Il voto rispecchia un disco invero non male, ma la cui audience non penso sia più compatibile col genere musicale trattato in questa webzine.

Track by Track
  1. The spawn of evil 65
  2. The true evil 65
  3. Crumbs of life 65
  4. They are nothing 65
  5. L'altra 70
  6. In the crowd 70
  7. How can I live 70
  8. Pieces 60
  9. Monsters 65
  10. Nel tempo 65
  11. No more no one 60
  12. The most cruel beast 60
  13. For too many years 65
  14. Vuoto 60
  15. A good deed 65
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 70
  • Qualità Artwork: 70
  • Originalità: 65
  • Tecnica: 70
Giudizio Finale
66

 

Recensione di Snarl » pubblicata il 03.10.2022. Articolo letto 714 volte.

 

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