AA.VV. «Demon’s Anger 2006» (2006)

Aa.vv. «Demon’s Anger 2006» | MetalWave.it Recensioni Autore:
EMPEROROFTHESUN »

 

Recensione Pubblicata il:
--

 

Visualizzazioni:
1039

 

Band:
AA.VV.
[Link Esterno a MetalWave] Visualizza il sito ufficiale di AA.VV.

 

Titolo:
Demon’s Anger 2006

 

Nazione:
Italia

 

Formazione:

 

Genere:

 

Durata:
1h 3' 12"

 

Formato:

 

Data di Uscita:
2006

 

Etichetta:

 

Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
---

 

Recensione

Un interessante progetto è questa compilation che si presenta sotto il nome di Demon’s Anger 2006 a cura di una webzine, in cui la passione di Andrea e Manuela trova sfogo. Sono ben 15 le band che ci vengono presentate, ed ognuna ha un solo brano a disposizione per presentarsi. L’ingrato compito di aprire la compilation tocca alla band bolognese Basic Dreams, che aprono all’insegna dell’energia, con un heavy metal che in certi momenti risulta contaminato da spunti thrash. La band conosce bene quali sono le corde da toccare, e così sanno coinvolgere l’ascoltatore, e puntano molto sulla tecnica di cui dispongono. Molto potente il singer, bravi. I The Wankers ci traghettano invece verso un punk rock genuino, veloce e con le chitarre nettamente in evidenza. Nonostante il genere non sia dei miei preferiti, la song scivola veloce e mai banale. Cambio di palco e di proposta, entrano in scena gli Acrylate con “Sound and fury”, e la band risulta veramente furiosa. E’ un assalto thrash old school, potente e veloce. Anche loro dimostrano notevoli abilità tecniche, e se devo azzardare un paragone mi rifugio nei Kreator. Inoltre nel finale sembra che vengano omaggiati i Death. Un riff massiccio e una voce femminile ci conducono nel mondo dei Motherstone, che propongono un gothic metal con la classica dolce voce femminile che si oppone al growl. La band però risulta molto influenzata dal death, non è mai banale, e hanno le carte in regola per spaccare. Ritorniamo a contesti più “soft” con i Razorblade, il basso e il pianoforte iniziale lasciano presagire bene. Entra in scena la chitarra, tipicamente power, e il cantante, più rock oriented. Comunque buone capacità e complimenti per l’assolo. Il finale vede pure accenni elettronici e il basso in netta evidenza. Dalle finezze del power al sudicio thrash da headbanging dei Slugs, che con “Haemorrhage” danno ritmo ai nostri arti. Bravissimo il singer, ma tutta la band merita un plauso. Cambio repentino, i primi suoni dei Latexxx Teens sembrano condurci dentro una discoteca, tra un vociare di sottofondo e l’odiato tunz-tunz. Si riprendono leggermente, orientandosi sulla dark wave, e diventando trascinanti, ma non per tutti i palati. Delle tastiere ci introducono ai Grinning Shadows, le chitarre che potrebbero avere un suono migliore lasciano intendere che ci troviamo di fronte ad un gothic metal molto classico e privo di originalità. Il confronto con i Motherstone è perso. Si ritorna all’estremismo sonoro con i Compulsion, che ci assaltono furiosamente con un death metal molto tecnico, con un eccellente lavoro chitarristico, e molti momenti “ragionati”. Atmosfere scandinave giungono alle nostre orecchie con le arie dark rock dei Vitaly. Ispirati dai Tiamat di Vote for love e dagli H.I.M. , giocano sulla bravura del singer, anche se il genere è trito e ritrito. Peccato per la scarsa resa sonora del pezzo. Gli Euthanasia si presentano con un death melodico molto swedish, arricchito dall’uso delle clean vocals.Risultano interessanti, perché vari e bravi tecnicamente. Una tastiere apre Believe degli In Art, segue poi un cantato maschile tenue che si alterna a un growl simile a quello di Aaron dei My Dying Bride. Ci propongono un gothic metal con forti elementi death. La band però ci sa fare, lasciandoci curiosi di risentire nuovo materiale, ma con un suono migliore. Una proposta originale quella dei Triskell, con un brano dalla verve sinfonica, che vede una voce clean ricamare trame melodiche, seguite ottimamente dal punto di vista degli arrangiamenti. Durante l’ascolto non riesco a trovare termini di paragone, e per la band è sicuramente un pregio. Penultima band i My Dark Half. Ci propongono un tiratissimo metal, ibrido di thrash e di death, risultando coinvolgenti e trita sassi, bellissimo il finale che vede una batteria andare in contro tempo. Una sorpresa non molto positiva chiude il cd, i Neverdream, cantano in italiano e hanno un sassofonista. La cosa strana è che non hanno nulla da spartire col metal e con il rock, è una ballad vecchio stile che avrebbe potuto concorrere a Sanremo. Potranno magari essere bravi per qualcuno, ma cosa ci fanno in questa compilation? Comunque un giudizio positivo per questa compilation è d’obbligo, molte sono le band meritevoli. Una cosa è certa, nell’underground italiano sono molte le band meritevoli, speriamo che tutte potranno avere l’opportunità di arrivare al full-lenght.

Track by Track
  1. Basic Dreams – Flash in the night 84
  2. The Wankers – The wankers got a war 79
  3. Acrylate – Sound and fury 90
  4. Motherstone – The unsaid words 89
  5. Razorblade – Obedience 80
  6. Slugs - Haemorrhage 92
  7. Latexxx Teens – Genesis of te(chn)ocrazy 69
  8. Grinning Shadows – Fugue part II 75
  9. Compulsion – Inner fog 89
  10. Vitaly – Carnival of souls 74
  11. Euthanasia – Restless 82
  12. In Art – Believe 82
  13. Triskell – When I fly 92
  14. My Dark Half – In the forest 93
  15. Neverdream – Sogni 60
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 80
  • Qualità Artwork: 68
  • Originalità: 75
  • Tecnica: 85
Giudizio Finale
81

 

Recensione di EMPEROROFTHESUN » pubblicata il --. Articolo letto 1039 volte.

 

Articoli Correlati

News
Interviste
  • Spiacenti! Non sono disponibili Interviste correlate.
Live Reports
Concerti