Father Befouled «Crowned in Veneficum» (2022)

Father Befouled «Crowned In Veneficum» | MetalWave.it Recensioni

Autore:
Snarl »

Recensione Pubblicata il:
12.05.2023

Band:
Father Befouled

Titolo:
Crowned in Veneficum

Nazione:
U.s.a.

Formazione:
Justin Stubbs :: Lead, Rhythm Guitars, Vocals
Rhys Spencer :: Bass
Amos Rifkin :: Drums
Derrik Goulding :: Lead, Rhythm Guitars

Genere:
Death Metal

Durata:
36' 15"

Formato:
CD

Data di Uscita:
25.03.2022

Etichetta:
Everlasting Spew Records

Distribuzione:
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Agenzia di Promozione:
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Recensione

I Father Befouled da Atlanta ritornano con il loro quinto album, “Crowned in veneficum”, e continuano imperterriti sul loro sound death metal molto debitore agli Incantation, anche se con qualche modifica al sound.
Chiariamo sin da subito che questo disco è indirizzato proprio a fans degli Incantation, con assalti death metal stile americano e parti doom appestanti, al massimo con un po’ più di chitarra solista e meno persistenza sulle note basse. Poi certo: c’è qualche influenza dei primi Morbid Angel in brani come “Unholy catechesis” o “Enlightenment of torture”, ma ciò non toglie che il punto di riferimento definitivo sono proprio gli Incantation. Il che significa che questo album è praticamente un album che può fare impazzire i fans di queste sonorità (come me, lo ammetto), e può lasciare totalmente indifferenti se invece si preferisce altro, o perlomeno più varietà. Lo stile musicale dei FB, infatti, per quanto poco propenso al rinnovamento, colpisce così com’è, con miasmi sonori che a volte si chiamano “Salivating faithlessness”, e altre volte corrispondono a “Katabatic deliverance”, senz’altro il brano più riuscito dell’intero album, più furiosa e galoppante all’inizio e poi più morbosa, con un retrogusto old school death americano davvero notevole e cose più soliste di chitarra che lasciano il segno. Altrove sono invece le parti più lente a prevalere del tutto, come nella conclusiva “Utter abomination”, a dimostrazione che i Father Befouled saranno anche una band non molto originale, ma che comunque ci sa fare.
Che dire dunque? Come detto, Questo album soddisfa pienamente chi adora questo tipo di sound ben preciso, impostato sui bassi, rigido e con morbose atmosfere, mentre chi non ne apprezza l’immobilismo stilistico o comunque vuole cose più tecnica non lo considererà. A voi la scelta. Io personalmente, da fan di queste sonorità prendo eccome!