Mater A Clivis Imperat «Atrox Locus» (2022)

Mater A Clivis Imperat «Atrox Locus» | MetalWave.it Recensioni Autore:
Zolgia108 »

 

Recensione Pubblicata il:
13.06.2023

 

Visualizzazioni:
520

 

Band:
Mater A Clivis Imperat

 

Titolo:
Atrox Locus

 

Nazione:
Italia

 

Formazione:
Isabella - Voce principale, cori
Samael Von Martin - Chitarra, basso, cori, tastiere
Tomas Contarato - Batteria
Natalija Branko - Pianoforte
Alessio Saglia - Organo, Hammond e Moog
Con la straordinaria partecipazione della soprano Elisa Di Marte

 

Genere:
Occult Prog

 

Durata:
40' 56"

 

Formato:
CD

 

Data di Uscita:
24.03.2022

 

Etichetta:
Black Widow Records
[MetalWave] Invia una email a Black Widow Records [Link Esterno a MetalWave] Visualizza il sito ufficiale di Black Widow Records

 

Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
Mazzarella Press Office
[MetalWave] Invia una email a Mazzarella Press Office [Link Esterno a MetalWave] Visualizza il sito ufficiale di Mazzarella Press Office [Link Esterno a MetalWave] Visualizza la pagina Facebook di Mazzarella Press Office

 

Recensione

Già dall'etichetta so che non resterò deluso, e mi siedo con calma pronto ad immergermi in un album intriso di mistero. "Coemeterium" è l'iniziazione occulta, i corvi, il presagio e la profezia. Ormai parte di un rituale pagano mi lascio andare, mi affido alla possessione. "Sorgi o Creatura" dalle pupille capovolte, in questa marcia funerea che mi stringe a te come in una morsa. I cori di stampo "Zeuhl" incuriosiscono e trasportano in una ballata per nulla dilatata, in cui sono presenti lampi di genio che invogliano al riascolto. Questo tratto fondamentale, dato perlopiù dalla brevità dei pezzi, è ciò di cui necessiterebbero molti gruppi odierni: la capacità di sintesi. "Monument"ale, "Atrox locus", evoluzione del monolitico illune in un misto tra Arcadium e Henry Cow, rimango attonito ad ammirare questo luogo spaventoso. Alcune rimembranze classiche e gotiche in "Padova Occulta Nero Barocco", molto apprezzabile la citazione soprattutto quando poi viene sporcata da idee proprie, valide. Perso in una strada bianca in fondo vedo un castello, intorno a me le ombre amiche. Nel castello di "Atrox Poena In Corde Suo Est" i canti e le voci mi entrano in testa, chitarra e moog mi accarezzano nel sogno e d'improvviso mi sveglio sorpreso grazie al geniale cambio di stile. "Homo Intime Pauper Est", come da titolo, è il brano più introspettivo dell'album, ad ampia interpretazione, quasi personale e credo diverso per ognuno di noi. Il mio consiglio è quello di riflettere su sè stessi durante l'ascolto. Immancabile invece un capolavoro alla Black Widow con sferzate alla Rooster, in "Witchcraft 3h42i03lnog0s" viene pronunciata solo una parola, incessante, martellante, in uno stile conciso e pieno di idee ben spese. Da "Dominae Oculi": gli occhi profondi di una donna che riesce a ritualizzare con poesia, in un lirismo avant-gard che mi ricorda molto gli Opus Avantra e le loro recite occulte, si passa all'altro lato della voce con "Oblivium": l'apocalisse, un po' della quasi irraggiungibile Stella Vander e un po' di Eskaton, in quello che ad oggi definirei progressive Doom, tanto per inventare qualche termine. Un continuo snodarsi di chitarra e pianoforte, in un dialogo maestosamente infernale. "Meretrix Pacis Orba" e "Idola Tribus" le considererei un tutt'uno, una strada in salita avvolta dalla nebbia. Dopo averti accecato ti lasciano spiazzato in mezzo a una radura, dove si animano gli alberi e formano un cerchio perfetto, dando inizio così ad una danza tribale di cui tu, ascoltatore, sei al centro: il protagonista. E poi se ne vanno, gli alberi, e in "Vagaris" rimani solo con un violino, perso. Il viaggio non ha avuto inizio e non avrà mai fine, l'unica certezza è il lontano incedere degli spiriti della foresta.

Non capita tutti i giorni di sentirsi parte della musica, di sentirsi protagonista e non mero ascoltatore. Con Atrox Locus Tu sei al centro, tu sei il viaggio ed il viaggiatore.
Unica nota stonata forse la versione alternativa di Coemeterium, assolutamente non necessaria, e la copertina troppo caricaturale, ma sono piccolezze che nulla vanno a togliere ad una band che mi ha dato modo di continuare a sperare in un presente che sa bene quale passato cogliere.

Track by Track
  1. Coemeterium 90
  2. Sorgi o Creatura 85
  3. Atrox Locus 85
  4. Padova Occulta Nero Barocco 90
  5. Atrox Poena In Corde Suo Est 85
  6. Homo Intime Pauper Est 85
  7. Witchcraft 3h42i03lnog0s 80
  8. Dominae Oculi 90
  9. Oblivium 90
  10. Meretrix Pacis Orba 85
  11. Idola Tribus 85
  12. Vagaris 85
  13. Coemeterium ALTERNATE VERSION S.V.
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 85
  • Qualità Artwork: 50
  • Originalità: 90
  • Tecnica: 90
Giudizio Finale
82

 

Recensione di Zolgia108 » pubblicata il 13.06.2023. Articolo letto 520 volte.

 

Articoli Correlati

News
Recensioni
  • Spiacenti! Non sono disponibili Recensioni correlate.
Interviste
  • Spiacenti! Non sono disponibili Interviste correlate.
Live Reports
  • Spiacenti! Non sono disponibili Live Reports correlati.
Concerti
  • Spiacenti! Non sono disponibili concerti correlati.