Baltak «Kral Na Dva Svetoj (king of two worlds)» (2000)

Baltak «Kral Na Dva Svetoj (king Of Two Worlds)» | MetalWave.it Recensioni Autore:
Alcio »

 

Recensione Pubblicata il:
--

 

Visualizzazioni:
2070

 

Band:
Baltak
[MetalWave] Invia una email a Baltak [Link Esterno a MetalWave] Visualizza il sito ufficiale di Baltak [Link Esterno a MetalWave] Visualizza la pagina Facebook di Baltak

 

Titolo:
Kral Na Dva Svetoj (king of two worlds)

 

Nazione:
Macedonia

 

Formazione:
-

 

Genere:

 

Durata:
58' 13"

 

Formato:

 

Data di Uscita:
2000

 

Etichetta:

 

Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
---

 

Recensione

Poco riesco a sapere di questi Baltak, se non che sono Macedoni (di origine, ma non son riuscito a capire di quale nazionalità visto che l'antica Macedonia è suddivisa tra Grecia, Yugoslavia, Albania e Bulgaria) ed iper-patriottici, tanto da volere bloccare certo loro merchandising non ufficiale su cui è stato scritto "Baltak: The spirit of Greece".
Hanno rilasciato diverso materiale dal loro debutto del 1995 con "MACEDONIAN DARKNESS AND EVIL", fino al recentissimo "MAKEDONSKI BOJ" del 2003.

Quello che mi sto apprestando a recensire è il precedente "KRAL NA DVA SVETOJ".
Nella grafica (curata nelle immagini, ma - cazzo - talvolta non si riesce a leggere cosa c'è scritto sopra) si dimostra, con cartine dell'epoca e chiari riferimenti, tutto il patriottismo del gruppo in questione verso il loro grande antenato Alessandro Magno, nonché l'odio verso tutte le popolazioni (Grecia in primis) che hanno fatto decadere il loro grandissimo impero!
Cosa da non sottovalutare: gran parte dei testi e delle liriche sono in Macedone Antico e scritte nel medesimo alfabeto!

L'intro del disco è lasciata a dei tamburi che suonano un inno tra il tribale ed il guerresco... direi in tema con tutta l'iconografia del libretto che accompagna questo CD.
La seguente "Makedonia.. " parte sparata e ci fa comprendere quale direzione stilistica prendono i nostri difensori della storia e dell'orgoglio macedone: black metal tiratissimo in pieno stile Marduk!
La voce è molto stridula e piena di riverbero. Le chitarre stridenti tessono trame di riff intricati, mentre la batteria macina blast-beats con la velocità di una mitraglietta Uzi.
Una interessante dichiarazione di intenti (o di guerra, se preferite)!
Il brano seguente continua pedissequamente sulla scia del primo: interessante riffing (che talvolta richiama certe armonie proprie della musica araba/orientale) di chitarra sopra un drumming disumano che, per quasi la totale interezza del brano, sostiene tempi grind!
I brani, finiscono spesso in brevi outro strumentali dal richiamo militaresco ed antico.
L'unico mid-tempo (anche se andante) che lascia spazio a melodie più salubri risulta essere "Bucevole", brano dedicato al cavallo di battaglia di Alessandro Magno, e che ricorda "The Dance of the Eternal Shadow" presente in quella perla di "Under a Funeral Moon" dei Dark Throne.
Trovo di scarso interesse continuare a parlare di ogni singolo brano, nonostante l'ottima fattura di ognuno, visto che le coordinate stilistiche non è che prevedano chissà quali sorprese negli arrangiamenti.

Un disco davvero ben confezionato (anche se registrato su di un 4 tracce), tecnicamente ben suonato ed interessante, il cui unico punto debole, a mio parere, è la voce: impostata secondo i canoni del genere, ma sin troppo monocorde ed "allargata" con il riverbero. Alla lunga risulta stancante!
Un monolita che mi sento di consigliare solo a chi ha orecchie ben addestrate agli assalti frontali di band quali i sopracitati Marduk, visto che questi Baltak non solo hanno ben recepito la lezione degli epigoni del violentissimo black nordico, ma ne hanno spesso superato la ferocia e la velocità!
Un ultimo commento è rivolto al disumano drummer: non riesco a capire se prenda droghe particolari o sia illuminato da uno degli Dei originali macedoni (non filtrati quindi dalla successiva religione greca) di cui i Baltak descrivono la cosmogonia nel libretto, ad ogni modo uno dei batteristi più veloci ma precisi che mi sia capitato di sentire in tanti anni di militanza nel metal più estremo!

Track by Track
  1. Intro (March to Egypt - Pharao of Egypt) 70
  2. Makedonia ke Se Vrati 70
  3. Svetot Moi 70
  4. Kral Na Dva Svetoj 70
  5. Son of Zeus Amon 70
  6. Bucevole 70
  7. Makedonska Phalanga 70
  8. A King was Born 70
  9. Stench of Death/Reaking the Heavens 70
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 75
  • Qualità Artwork: 70
  • Originalità: 70
  • Tecnica: 80
Giudizio Finale
71

 

Recensione di Alcio » pubblicata il --. Articolo letto 2070 volte.

 

Articoli Correlati

News
Recensioni
  • Spiacenti! Non sono disponibili Recensioni correlate.
Interviste
  • Spiacenti! Non sono disponibili Interviste correlate.
Live Reports
Concerti