Recensione

Terzo full-lenght per i milanesi The Crooks. I nostri suonano un punk ‘n’ roll davvero sorprendente e capace di farsi gustare in tutte le sue forme grazie alla grande orecchiabilità che permea l’intero disco..ma non solo si lascia ascoltare tranquillamente, si lascia addirittura vivere (altrimenti i miei piedi non avrebbero mai battuto il tempo).

Canzoni semplici ok, ma efficacissime nei loro contenuti e sicuramente molto più sincere e genuine di tante complicatissime e intricatissime canzoni senza né capo né coda che, ogni qualvolta le ascolto, sospiro di rassegnazione.

Ma torniamo ai nostri Elvis del punk rock. Qui c’è davvero molto da ascoltare e poco da dire. Questa non è musica da spiegare come in un liceo: questa è musica da vivere e rivivere; quel sano rock proveniente dai gloriosi anni 60 e 70 che, ahimè, essendo nato nella decade successiva, mi sono tristemente perduto alle spalle e conosco solamente ciò che c’è da conoscere solo per aver ascoltato di tutto e di più .. è per questo che nel momento in cui arrivano sound personali e ricchi di passione come questo dentro di me in fondo sono felice.

Musica che molte persone sicuramente snobberanno e continueranno a farlo per…ignoranza ? convinzione che il rock ‘n’ roll è morto? Forse. Ma di certo le cose non stanno così..finchè esistono persone che credono nel vero rock esiste il rock.

Auguro con sincerità alla band tante buone cose e un futuro roseo!

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