Rain «Dad is Dead» (2008)

Rain «Dad Is Dead» | MetalWave.it Recensioni Autore:
Barbaro »

 

Recensione Pubblicata il:
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Visualizzazioni:
3709

 

Band:
Rain
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Titolo:
Dad is Dead

 

Nazione:
Italia

 

Formazione:
Francesco “Il Biondo” Grandi - vocals
Marco “The Master” Rizzi - guitar
Alessio “Amos” Amorati - guitar
Gianni “Gino” Zenari - bass
Andrea “Mario” Baldi – drums

 

Genere:

 

Durata:
1h 5' 0"

 

Formato:

 

Data di Uscita:
2008

 

Etichetta:

 

Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
---

 

Recensione

Conobbi i Rain a un concerto di Paul di Anno, quando intorno al 2000 tornò in Italia dopo una lunghissima assenza dalle scene. Da maideniano debbo dire che rimasi più soddisfatto della performance della band italiana che del frontman inglese. Ebbi anche modo di complimentarmi direttamente con Alessandro Tronconi, cantante storico sostituito dall'attuale Francesco Grandi, che molto umilmente si limitò a ringraziarmi con una pacca sulla spalla.
A molti anni di distanza mi trovo nelle cuffie il nuovissimo Dad is Dead con una line up rinnovata e una produzione da big, sempre Rain ma con una bella ventata di aria nuova.
L'opener 8bar è un pugno nello stomaco pezzo che fa subito apprezzare le scelte volute dalla band per adattare il sound alla timbrica del nuovo cantante che se come estensione non raggiunge i livelli del suo predecessore, rende il cantato più aspro e roccheggiante e anche molto espressivo.
Pezzo tirato ma di livello inferiore Blind Fury soprattutto per la ripetitività dei cori. Molto più convincente Mr. 2 Words, dove le capacità di Francesco sono esaltate da salti di linee dal cantato vizioso del rocker ai virtuosismi vocali della NWOBHM.
Love in the Back credo sia un titolo sufficientemente eloquente e che non ha bisogno di traduzioni. Il pezzo ha il sapore del glam modernizzato da velocità e tecnica, qui la fanno da padroni gli strumentisti, sia nella parte ritmica che in quella melodica. Un vero godimento.
Piacevole anche Rain Are Us che ha un refrain che rimane facilmente in testa... ha un sentore nostalgico. Red Kiss passa inosservata, diciamo che è quasi da riposo. The Party invece torna sui giusti binari rock'n'roll e potenza.
Difficile non notare un riconoscimento ai Maiden in Last Friday, soprattutto nel riff iniziale, il pezzo poi si sviluppa in sonorità diverse e proprie dei Rain.
La title track è l'ennesima conferma. Per chi ancora non fosse convinto dopo l'avvio di un motore che a orecchio non sembra appartenere ad un harley, presa di distanza da chi ne fa largo uso??? c'è uno sciorinare di chitarre e riff prepotenti, svaniscono tutti i dubbi sulle qualità di Francesco e i cori fanno il resto. Ancora puro rock per gli ultimi tre pezzi Swan Tears, The Reason, e Bang Bus.
Rain chiude in bellezza questo splendido album, midtempo evocativa e potente.
Pienamente soddisfacente il ritorno sulle scene dei rinnovati Rain, anche se in un album così profondamente rock avrei personalmente gradito la presenza di una ballad per marchiare il genere appieno.
Come i loro fan sanno altro non c'è che aspettare la realizzazione dei pezzi onstage, luogo naturale della band... ma vi assicuro che se il buon giorno si vede dal mattino le prospettive sono grandiose.

Track by Track
  1. 8 Bar 80
  2. Blind Fury 60
  3. Mr. 2 Words 75
  4. Love In The Back 80
  5. Rain Are Us 80
  6. Red Kiss 70
  7. The Party 80
  8. Last Friday 80
  9. Dad Is Dead 80
  10. Swan Tears 80
  11. The Reason 80
  12. Bang Bus 80
  13. Rain 80
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 90
  • Qualità Artwork: 80
  • Originalità: 70
  • Tecnica: 80
Giudizio Finale
78

 

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