Norgate «We won't rust forever» (2008)
Norgate
Titolo:
We won't rust forever
Nazione:
Italia
Formazione:
Alessio "Il Bello" Libralon :: Chitarra e Voce
Andrea "Lich" Licini :: Chitarra
Daniele "Leech" Licini :: Batteria Marco "Van" Canova :: Basso
Genere:
Durata:
31' 7"
Formato:
2008
Etichetta:
Distribuzione:
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Agenzia di Promozione:
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Recensione
I veneti Norgate arrivano, con questo demo, al loro primo passo discografico. È abbastanza difficile definire con precisione il tipo di musica proposto da questo gruppo, poiché se da un lato la componente predominante dei Norgate è il thrash, seguita dal death, dall’altro lato i Nostri mettono alcune influenze abbastanza spiazzanti, come inserti inaspettati di voce pulita e stacchi acustici, il che rende il tutto un po’ meno classificabile. Va poi anche detto che mentre la opener “Where war stands” è una canzone più classicamente thrash senza stacchi acustici, altri brani come “The astronomer’s memories” battono più la strada della sperimentazione, usufruendo di una forma canzone un po’ meno consueta.
Diciamo quindi che i Norgate non propongono un thrash, diciamo così, qualsiasi, ma vi aggiungono diversi elementi fino a rendere i brani qualcosa di più a sé stante. Il risultato, complessivamente, presenta (come tutte le bands giovani) pregi e difetti. Tra i pregi, infatti, è possibile trovare delle parti thrash ben convincenti come l’inizio di “Where war stands”, che è molto bello a livello di chitarre, e l’inizio di “Neverborn”, ed in generale una voglia di sperimentare e di personalizzare il proprio sound che non può che fare piacere, ovviamente. Tra i difetti, invece, devo citare una qualità audio sinceramente non all’altezza, che sacrifica troppo la batteria mettendo troppo in risalto la voce e le chitarre, e in tal modo affossando il sound del gruppo, inoltre la voglia di sperimentare dei Norgate non è sempre costante: da un lato, infatti, brani come “Invisible chain” sono spiazzanti ma comunque lasciano un feedback positivo alla fine della canzone, ma dall’altro sinceramente un brano come “Neverborn” non mi comunica granché. Non credo che questo brano sia un filler, più probabilmente i Norgate qui hanno forse esagerato e, col tentativo di fare qualcosa di particolare, si sono avventurati in sentieri dove non sono in grado ancora di orientarsi. Il risultato è un brano moscio, con un tempo medio poco incisivo. Ultima nota: la chitarra solista, che alle volte pare toppare gli assoli andando fuori scala.
In conclusione: questo dei Norgate, nonostante sia pieno di diversi pregi ma anche di difetti, è un cd che testimonia che band in diversi frangenti di saperci fare, e oltretutto che mostra una lodevolissima voglia di sperimentazione che apprezzo parecchio e che mi da fiducia su di loro; tuttavia consiglio alla band di non sedersi assolutamente sugli allori: c’è ancora strada da fare.
Track by Track
- Unsettled 65
- Where war stands 72
- Invisible chain 70
- The Astronomer’s memories 68
- Neverborn 60
- Cowboys From Hell (Cover Pantera) 65
Giudizio Confezione
- Qualità Audio: 60
- Qualità Artwork: 70
- Originalità: 74
- Tecnica: 70
Giudizio Finale
67Recensione di Snarl » pubblicata il --. Articolo letto 765 volte.
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