Recensione

Un incontro tra atmosfere dannatamente oscure e accattivanti e malinconia viene generato con serenità da questo buon lavoro che ha concepito il polistrumentista Alessandro, mente (e anima e corpo) della one man band dei “Sine Luce”, progetto Depressive Black Metal nato nel giugno del 2007 in .. Norvegia? Finlandia? Svezia? Niente di più errato dato che il nostro artista vive nella calda e meravigliosa Sardegna!

Senza dubbio un album da gustare da soli o almeno con qualcuno accanto che taccia e non disturbi con veniali congetture sulla tristezza e sulla depressione, il disco rende benissimo così e, come affermavo pocanzi, le atmosfere che si vengono a creare sono veramente ottime nonostante moltissimi inserti di blast-beat rabbioso e cadenzato e riff con distorsioni medio-alte.
Nulla va in saturazione, nulla è fuori posto, le canzoni sono cantate con un growling molto ma molto profondo, quasi abissale che ci schiaccia per così dire.

Ottime le idee e ottime le interpretazioni …e naturalmente ottimi anche i testi, molto introspettivi. Insomma non mi perdo in altre chiacchiere inutili, dovete ascoltarlo per capire meglio.
I miei complimenti vanno al compositore e cantante e spero vivamente che prosegua il suo progetto “Sine Luce” proponendoci altre canzoni così o anche migliori, chi può dirlo?
Ovvio che non tutti potranno apprezzarlo, gli amanti del genere melodico, allegro, tecnico e “normale” (per così dire…) ne stiano alla larga.

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