The Aesthetic Project «What Women Can't Live Without» (2008)

The Aesthetic Project «What Women Can't Live Without» | MetalWave.it Recensioni Autore:
Thanatos »

 

Recensione Pubblicata il:
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Visualizzazioni:
721

 

Band:
The Aesthetic Project
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Titolo:
What Women Can't Live Without

 

Nazione:
Italia

 

Formazione:
Matteo Buti- Guitars,Programming
Lorenzo Pinto- Tastiere

 

Genere:

 

Durata:
23' 0"

 

Formato:

 

Data di Uscita:
2008

 

Etichetta:

 

Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
---

 

Recensione

Il “Progetto Estetico” è costituito dal duo Matteo Buti e Lorenzo Pinto,i quali,dopo varie chat su msn, decisero di unirsi per portare avanti il loro progetto che ritenevano essere comune ai due.
Il progetto consta di due parti: una parte teorica e una parte pratica.
La parte teorica è indirizzata verso la potenziale conoscenza di quante più donne possibili,allo stesso tempo il loro obiettivo è contrastare la preoccupante ondata di emancipazione femminile;e su questo ci teniamo ancora in una sfera utopica.
Tutta la parte teorica sopracitata è svolta anche grazie all'inserimento nella parte pratica(che verrà analizzata dopo) di vari spezzoni di film che evidenziano come si presenta la donna sotto un punto di vista prettamente maschile.
Ma passiamo alla parte pratica rappresentata in questo senso dalla musica.
Il loro profilo musicale potrebbe attenersi a quel filone progressive conosciuto ai più, rappresentato da gruppi come Dream Theater, Symphony X ecc..volendo sottintendere con questo la loro esigua propensione all'originalità, e considerando oltretutto che la parte ritmica è svolta da una sezione di programming,rendendo il prodotto quanto meno sufficiente.
Tutto questo affermato sotto un punto di vista della sottoscritta che non adora nella maniera più assoluta la forma di musica che oserei definire “astratta”,ovvero la batteria che suona ma che non c'è in senso concreto.
Tutto sommato la loro tendenza alla realtà, per quanto riguarda la parte pratica, è pressoché apprezzabile e inividibiale anche sotto l'aspetto della creatività, dal momento che l'inserimento di contenuti audio-cinematografici ha reso meno noioso il loro prodotto musicale.
Interessante comunque la prima e l'ultima track per le sezioni di chitarra; in particolare la prima track, per alcuni aspetti mi ha ricordato tanto i ritmi vertiginosi degli Stratovarius.
In conclusione, rispondendo ad un'ipotetica domanda come “Il duo avrà successo sia sotto il profilo teorico che quello pratico?”, La risposta è "No".
In bocca al lupo!

Track by Track
  1. What Women Can't Live Without 60
  2. The Kazakh Truth 50
  3. Join Our Army! 50
  4. "No" Is The Answer 50
  5. The Female Inconstancy 50
  6. Friend of Us 60
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 60
  • Qualità Artwork: 60
  • Originalità: 50
  • Tecnica: 60
Giudizio Finale
55

 

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