Upperclass Bastard «No-bless Oblige» (2009)

Upperclass Bastard «No-bless Oblige» | MetalWave.it Recensioni Autore:
June »

 

Recensione Pubblicata il:
--

 

Visualizzazioni:
730

 

Band:
Upperclass Bastard
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Titolo:
No-bless Oblige

 

Nazione:
Italia

 

Formazione:
Charlotte S :: Vocals
Dario Orlando :: Guitar
Matt (rs) :: Bass
Luca Spagnuolo :: Guitar
Mr Gee :: Drum

 

Genere:

 

Durata:
40' 16"

 

Formato:
CD

 

Data di Uscita:
2009

 

Etichetta:

 

Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
---

 

Recensione

Piacevole ritorno dopo solo un promo diverso tempo fa da parte degli Upperclass Bastards. Era il 2005 quando uscirono con un tre pezzi di genuino hard rock suonato con classe e con la voglia di proporre anche melodie dirette e accessibili. Ora, finalmente, il debutto su album a lunga durata, dieci tracce, quaranta minuti di caldo rock, ricco di influenze. La produzione sonora, ruvida, predilige l'impatto sonoro live a facili trucchi di studio, comunicando una piacevole sensazione di verità che sempre più spesso manca nei dischi.
La traccia d'apertura, “Trip” lascia intravedere tutte le peculiarità del disco, profusione di energia e watt, ritornelli gustosi e facilmente memorabili; subito balza alla mente il Sunset Strip e gli anni '80, per le chitarre quadrate e le melodie cadenzate, imbevute di sleaze e punk. Si potrebbe obbiettare che in fondo è il solito rock e glam come se ne trovano tante (magari in Svezia), ma l'approccio degli Upperclass è personale e gradevole, dal tocco fresco, coinvolgente, anche grazie alle capacità della band di saper gestire in maniera ottimale la strumentazione sia nei momenti più aggraziati, che nelle splendide aggressioni elettriche. In particolare per questa categoria non possiamo non citare “Burnout”, con il suo incedere marziale e “Idol of Myself”, che fa brillare alla memoria una canzone come “Mr Brownstone” dei Guns N' Roses (oppure “S&M” dei Thin Lizzy...) e poi esplode in un ritornello vincente sostenuto da una chitarra dal sapore funky; sicuramente uno dei pezzi più esaltanti. Piccola divagazione commerciale che sfrutta la presenza di una donna dietro il microfono: la cover di “Bang Bang (My Baby Shot Me Dawn)” (che è stata anche colonna sonora di Kill Bill), discutibile, ma in linea con la proposta, dal sapore, qui e li, un po' pulp. Chiusura finale con un ennesimo rock cadenzato che mette ancora in luce la quadrata sezione ritmica e le chitarre vecchia scuola. Un bel inizio coi fiocchi dopo solo un EP; consigliato agli appassionati, ma per i suoi particolari ammiccamenti potrebbe benissimo essere in qualche classifica televisiva.

Track by Track
  1. Trip 70
  2. Excuse My French 65
  3. Scary Cherry 75
  4. Burnout 75
  5. B.A.D. (Bad Attitude Doll) 70
  6. Slash 70
  7. Out of Time Hero 70
  8. Idol of Myself 80
  9. Bang Bang (My Baby Shot Me Dawn) 60
  10. Lust For Life 75
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 70
  • Qualità Artwork: 65
  • Originalità: 70
  • Tecnica: 70
Giudizio Finale
70

 

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