Ethereal Faun «The Nightlitany» (2009)

Ethereal Faun «The Nightlitany» | MetalWave.it Recensioni

Autore:
June »

Recensione Pubblicata il:
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Band:
Ethereal Faun

Titolo:
The Nightlitany

Nazione:
Italia

Formazione:
Marta Pierdominici :: Vocals
Marco Parlapiano :: Guitar
Lorenzo Marcelloni :: Guitar
Francesco Capomagi :: Bass
Alessandro Manoni :: Drums

Genere:

Durata:
29' 1"

Formato:
CD

Data di Uscita:
2009

Etichetta:

Distribuzione:
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Agenzia di Promozione:
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Recensione

Una sontuosa traccia dal piglio chiaramente fantasy, ovviamente, ci introduce in maniera molto favorevole al mondo degli Ethereal Faun e più d'una volta ho strabuzzato gli occhi durante l'ascolto di questo Nightlitany; forse perché non sono un grande cultore del folk celtico o me ne faccio un idea più ancestrale e, perciò, più misteriosa ed oscura. In realtà il primo brano svela da subito gli altarini: la tendenza è quella di un power metal contaminato di danzerecci folclorismi; in questo primo episodio trova anche una forsennata brutalità che rinuncia in toto alla pulizia tipica delle band di questo frangente, abusando di passaggi di rapida batteria, growl che si uniscono alla rabbiosa voce di Marta e vorticose parti soliste di chitarra. Ascoltando il successivo episodio, però, si cambia leggermente registro: il metal, il solismo ricercato e la danza sono ancora presenti, conditi assieme ad ampie dosi di melodia molto “pop-oriented” e, personalmente, ho trovato che cozzasse non poco. Passando oltre troviamo anche un brano completamente acustico, a fare da intermezzo.
Questo ampio numero di variazioni in sole tre tracce, che solo leggendo può essere scambiato per ampiezza, ascoltandole si trasformano in confusione; tanta è la foga impiegata nel cercare di essere metal, folcloristici, ricercati, brutali e tecnici che spesso si perde di vista la traccia, sacrificando alcune buone parti, troncandole nel tentativo di risultare nuovi o sorprendenti, magari con stop improvvisi oppure con cambi completi di atmosfera o tempo. Non posso che tacere sulle valide qualità tecniche, anche se la voce di Marta non sempre regge bene la linea melodica (ad esempio in “Archway of Stars”), ma è necessario focalizzare meglio le tracce. Non si tratta di renderle più accessibili, ma più accattivanti e ritengo, a partire dagli spunti offerti qui e li, che le capacità ci siano. Per il momento il rischio della noia, o per i più sensibili del mal di testa c'è.