Arpia «Racconto d'inverno» (2009)

Arpia «Racconto D'inverno» | MetalWave.it Recensioni Autore:
Clode »

 

Recensione Pubblicata il:
--

 

Visualizzazioni:
2133

 

Band:
Arpia
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Titolo:
Racconto d'inverno

 

Nazione:
Italia

 

Formazione:
Leonardo Bonetti (voce, basso, chitarra, tastiere)
Paola Feraiorni (voce)
Fabio Brait (chitarra)
Aldo Orazi (batteria)

 

Genere:

 

Durata:

 

Formato:
CD

 

Data di Uscita:
2009

 

Etichetta:

 

Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
---

 

Recensione

È un piacere raro quello di incontrare un album che non si può definire semplicemente "prodotto musicale", ma che rientra nel campo dell'arte. Questo "Racconto d'inverno" è una vera e propria opera, imprescindibile dai testi che l'arricchiscono, da gustare insieme al romanzo dal medesimo titolo. Parole e musica si uniscono dunque per narrare una storia, e ancora di più suscitare emozioni e sentimenti. L'unione di voce maschile e femminile non è in questo caso il banale e abusato espediente di tante band meno ispirate: le voci qui dialogano con estrema emozione, in italiano, su una tessitura acustica pregiata, contribuendo a conquistare l'ascoltatore. Paola Feraiorni possiede un timbro limpido che ben si lega a quello malinconico ed espressivo di Leonardo Bonetti, anche autore e compositore: efficaci entrambi tanto nelle parti soliste quanto nei duetti e nei dialoghi.
Ma diamo uno sguardo alla biografia. Arpia è un progetto nato nel 1984 dalle menti di Leonardo Bonetti, Fabio Brait e Aldo Orazi, e che ha mostrato fin da subito la tendenza alla sperimentazione, anche visiva, con l'ausilio di mimi e attori sul palco. Il primo demo, "delusioni", è del 1987. Altri lavori si sono succeduti negli anni, fino al primo cd, "Liberazione", del 1995, un concept incentrato sul viaggio nella memoria storica dell'Italia a cinquant'anni dalla caduta del regime fascista. Negli anni seguenti, il gruppo accoglie l'apporto di altri elementi, come la stessa Paola Feraiorni. E se "Terramare", album del 2006, è incentrato su erotismo e sessualità, "Racconto d'inverno" approfondisce il rapporto tra musica e letteratura – ed ecco il perchè di un disco e un romanzo (scritto, quest'ultimo, dallo stesso Leonardo Bonetti e pubblicato dalla Marietti di Milano) strettamente collegati.
L'artwork è malinconico come la luce invernale evocata dal titolo. I brani si susseguono uno dopo l'altro, legati in un movimento fluido e affascinante che accarezza attimi dark e progressive. 19 tracce, parti di un discorso coerente e continuato, spesso piuttosto brevi: alcune meno di un minuto, altre uno o due, qualcuna sui tre o quattro e una sola, "Ladri e stranieri", che sfiora i cinque. L'impressione finale è quella di aver ascoltato un'unica, lunga storia, anche per i continui richiami sia musicali che lirici tra una traccia e l'altra. Si passa dall'andamento interrotto, ritmico di "Cosa dice quella porta chiusa", alla vibrante "Casa non mai vista", ad attimi più dolci e tristi, ad altri più drammatici. Una nota di merito per la prima traccia, paradossalmente intitolata "Epilogo", che esprime bene fin da subito contenuti e atmosfere dell'opera.
Per cogliere appieno tutte le qualità di "Racconto d'inverno", occorre la pazienza di immergersi tra le note per numerosi ascolti che svelino la molte sfumature ed emozioni dell'album. Un disco raffinato, da gustare piano piano, lasciandosi trasportare nel racconto creato per noi da Arpia.

Clode e Aislinn

Track by Track
  1. Epilogo 95
  2. Giù nella forra 90
  3. Casa di blu 85
  4. La guida 85
  5. Cosa dice quella porta chiusa 85
  6. Dimmi chi sei 90
  7. Cosa dice quella porta schiusa 85
  8. Fame che ride 85
  9. Ladri e stranieri 95
  10. Soldati! 90
  11. Un lupo 85
  12. Canto antico 90
  13. Casa non mai vista 95
  14. Cristo Guarito 90
  15. La lettera 85
  16. Gli scantinati 90
  17. Requiem 90
  18. Nessuno muore mai 95
  19. Non sono morto 95
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 95
  • Qualità Artwork: 85
  • Originalità: 95
  • Tecnica: 90
Giudizio Finale
90

 

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