Skill in veins «Skill in veins» (2010)

Skill In Veins «Skill In Veins» | MetalWave.it Recensioni

Autore:
Dust »

Recensione Pubblicata il:
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Band:
Skill in veins

Titolo:
Skill in veins

Nazione:
Italia

Formazione:
Gabriele Gozzi: voce
Andrea Lanza: chitarra
Francesco Jovino: batteria
Nik Mazzucconi: basso

Genere:

Durata:
1h 8' 33"

Formato:
CD

Data di Uscita:
2010

Etichetta:

Distribuzione:
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Agenzia di Promozione:
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Recensione

Gli Skill in veins sono un gruppo nato dall'idea di Andrea Lanza "Andream", talentuoso chitarrista rock, nel quale sono poi stati inglobati tutti i membri attuali. Nel giro di un anno, la band realizza questo album omonimo che comprende pezzi per la maggior parte già composti in precedenza, prodotto dal noto Alessandro Del Vecchio. Sebbene questa visione del modus operandi di un gruppo vada decisamente contro la mia, il disco complessivamente è molto interessante; qua e la forse poco originale, ma in ogni modo ben lontano dalla maggior parte delle band rock odierne che propongono poco più di un tributo ad AC/DC: la composizione è infatti molto articolata, si parte quasi sempre da basi e riff hard rock molto canonici, le sonorità sono quelle tipiche di Guns 'n' Roses ed Aerosmith anche se i ragazzi non disdegnano blues e country, la voce si inserisce molto bene tra la melodia portata avanti da chitarra e da un basso forse un po' sottotono nel sound. Tuttavia la loro musica non è solo questo, non mancano elementi maledettamente metal come ritmiche più stoppate che danno più grinta e presenza al pezzo e che ritagliano molto bene i momenti di genialità e varietà compositiva. In tutto questo anche la betteria risponde benissimo quando viene chiamata in causa: apparte i tempi classici rock dei pezzi, aggiunge molto bene stacchi estremamente tecnici e parti di doppio pedale tiratissime.

Come ogni album hard rock non può mancare almeno una ballad: in "Skill in veins" ne vengono proposte due veramente bellissime, ogniuna delle quali offre degli spunti solisti perfettamente legati al pezzo, anche se la struttura dei pezzi rimanda un po' alla storica "November rain".

Possiamo quindi dire che ai ragazzi non manca decisamente nulla nell'aspetto tecnico compositivo, però visto che stiamo parlando di un album prodotto e quindi di un gruppo che non può permettersi di tralasciare nessun aspetto relativo alla produzione, credo avrebbero bisogno di un riassestamento generale all'immagine della band: un look così "Guns" è troppo superato e scontato, soprattutto in virtù del fatto che loro musica esprime molto bene quello che vogliono trasmettere, perciò ricorrere a certi espedienti non giova assolutamente a nessuno; inoltre mi fanno un po' sorridere, per non dire ridere, certe frasi che vengono sfoggiate sul myspace della band: "Probably to understand this tune you have to be drunk. So everyone will have his own vision of the song and we all will discover that everybody's vision will be the same… ".

Senza fare altri commenti al riguardo, non credo che siamo di fronte ad una band che possa ancora permettersi certi messaggi che invece erano proprio tipici degli artisti che li hanno più influenzati.

Che dire in definitiva; la band va alla grande e la musica è veramente bella, spero solamente di rivedere in futuro questi ragazzi con una loro vera personalità in grado di stupirmi ancora di più.