Crushing Sun «Tao» (2010)

Crushing Sun «Tao» | MetalWave.it Recensioni

Autore:
HeavyGabry »

Recensione Pubblicata il:
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Band:
Crushing Sun

Titolo:
Tao

Nazione:
Portogallo

Formazione:
Bruno Silva: Lead Vocals
Paulo Lopes: Lead Guitar
Marco S.: Drums
Rui Pinto: Bass

Genere:

Durata:
50' 5"

Formato:
CD

Data di Uscita:
2010

Etichetta:

Distribuzione:
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Agenzia di Promozione:
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Recensione

L'esordio dei portoghesi Crushing Sun viene introdotto dalla loro casa discografica come un lavoro non catalogabile, se non con la parola Metal. Di vero in questa ambiziosa presentazione c'è poco, più che altro perchè il genere può essere inquadrato senza particolari problemi, mentre il difficile arriva al momento di trovare la qualità presente in "Tao". Dicevamo, il genere: impossibile negare che la band non si ispiri ai The Ocean, proponendo uno stile in bilico tra Hardcore e Sludge, quando non direttamente Death Metal, ma questa ambiziosa ispirazione non viene ripagata e i livelli di genialità del collettivo tedesco sono ben lontani. Ciò non vuol dire che i Crushing Sun debbano trasformarsi in una band clone per riuscire nell'intento di produrre buona musica propria, ma le due anime del loro sound si palesano anche dopo pochi ascolti distratti e peccano di eccessiva ridondanza. E attenzione, questo aspetto non si manifesta solo all'interno di un singolo brano, ma tutto il disco ne soffre. Sono necessari moltissimi ascolti per assimilare la loro musica, ed anche una volta avvenuto ciò, non è detto che ci si possa ritenere soddisfatti: allo stesso tempo però sarebbe falso affermare che siamo di fronte a un disco "brutto", perchè le buone (ottime anzi) idee riescono ad emergere in pezzi come "T. Hatcher" o la violentissima "Grey Scent" (dai riff quasi behemothiani!), ma rimangono episodi confinati in un mare di note allo specchio. L'attenuante che si può concedere ai Crushing Sun è di sicuro la loro "giovinezza artistica", ma questo non toglie che "Tao" poteva essere più vario. Molto probabilmente – se la loro carriera continuerà – un giorno se ne parlerà come di un esordio acerbo in cui però già si intravedevano elementi che in seguito li avrebbero portati tra i grandi del genere. E a me, dopotutto, piace pensare che sarà così.