Sokrovenno «De Rerum Natura» (2009)

Sokrovenno ĞDe Rerum Naturağ | MetalWave.it Recensioni Autore:
lacrima »

 

Recensione Pubblicata il:
--

 

Visualizzazioni:
761

 

Band:
Sokrovenno
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Titolo:
De Rerum Natura

 

Nazione:
Italia

 

Formazione:
Autunno :: Vocals , Bass
Warhol :: Rythm Guitar
Maleficus :: Lead Guitar
Sin :: Drums

 

Genere:

 

Durata:
51' 51"

 

Formato:
CD

 

Data di Uscita:
2009

 

Etichetta:

 

Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
---

 

Recensione

Eccomi qui a scrivere un'altra recensione per Metalwave; questa volta sono i Sokrovenno a invadere con insistenza i miei canali uditivi. Sokrovenno: italiani, di Como per gli amanti della precisione, nati nell'Anno Domini 2005 e con all'attivo un demo “Flammantia Moenia Mundi” del 2007 e questo full-lenght rilasciato nel 2009. I Sokrovenno trattano di black, musicalmente parlando e di Natura, filosoficamente e liricamente parlando.

“De Rerum Natura” si costruisce quindi intorno al suo titolo che significa appunto “sulla natura, le cose che riguardano la natura”; undici tracce magistralmente suonate che ci riportano indietro nel passato e che forse vogliono farci partecipi di un tempo che fu quando le leggi della Madre che governa questo mondo erano le uniche a essere rispettate. La release sa tanto di leggenda sulla nascita dei fenomeni atmosferici utilizzati anche con i loro suoni caratteristici come intermezzi alle altre lunghe tracks.

A volte in latino, a volte in italiano, i testi rappresentano invece un po' uno scoglio per chiunque ascolti questo disco : primo perchè non tutti hanno quel tanto di infarinatura classica che consente di capire un opera latina come alcuni di questi testi sono ( che come spiegano i nostri all'inizio dell'album tratti dagli scritti di Titus Lucretius Carus, personalità vissuta nel primo secolo avanti Cristo nell'allora Repubblica Romana, autore del poema da cui prende il nome l'intero lavoro ); secondo, perchè i restanti in italiano sembrano pezzi molto introspettivi e quindi abbastanza ermetici.

Nonostante tutto questo, il disco personalmente l'ho vissuto con molta difficoltà : le tracce si intersecano in una cadenza lentissima, sembrano parte di due dischi diversi, uno di canzoni e l'altro di effetti sonori. Oltretutto ho trovato verso la fine del disco scogli come “Sulla Mortalità dell'Anima” che ho fatto una fatica immensa a digerire vuoi per la melodia inesistente vuoi per il ritmo ipnotizzante e ho rischiato veramente di arrivare al limite di sopportazione uditiva. Le tracce “atmosferiche” che riproducono temporale, vento e la tranquillità della notte le ho trovate invece di ottimo gusto e le melodie arpeggiate con la chitarra erano un vero balsamo per le orecchie, ottimo per frammentare la gravità dell'album.

Track by Track
  1. Brina 65
  2. Ineunte Hieme 60
  3. I 75
  4. Flammantia Moenia Mundi 65
  5. II 75
  6. Fragore 65
  7. III 75
  8. Sulla Mortalità Dell'Anima 60
  9. IV 60
  10. Vestigia Pressa Bisulcis 60
  11. In Ricordo 65
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 75
  • Qualità Artwork: 80
  • Originalità: 70
  • Tecnica: 70
Giudizio Finale
68

 

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