Unsun «Clinic For Dolls» (2010)

Unsun «Clinic For Dolls» | MetalWave.it Recensioni Autore:
Aislinn »

 

Recensione Pubblicata il:
--

 

Visualizzazioni:
932

 

Band:
Unsun
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Titolo:
Clinic For Dolls

 

Nazione:
Polonia

 

Formazione:
Anna "aya" Stefanowicz - Voce
Maurycy "mauser" Stefanowicz - Chitarra
Filip "heinrich" Halucha - Basso
Wawrzyniec "vaaver" Dramowicz - Batteria

 

Genere:

 

Durata:

 

Formato:
CD

 

Data di Uscita:
2010

 

Etichetta:

 

Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
---

 

Recensione

Nuova fatica per i polacchi Unsun, noti per la presenza nella band dell'ex chitarrista dei Vader, "Mauser" Stefanowicz.
L'inizio dell'album, con The lost way, è subito chiaro nel presentarci le coordinate del gruppo e il tipo di sound che possiamo aspettarci: chitarre spesse, ma abbondanza di melodia grazie alla limpida voce di Aya Stefanowicz, che traccia ritornelli sempre orecchiabili. Più cattiva la title track Clinic for dolls, con il piano a sottolineare in sottofondo il ritornello e alcune soluzioni che mi sembrano rendere questo uno degli episodi migliori dell'album. Interessanti anche l'atmosferica Time, e la melodica The last tear, dove questa volta il piano è protagonista, in un duetto commovente con la voce di Aya, un crescendo di emozioni quasi fiabesche (mi ha ricordato le atmosfere di certi brani dei Within Temptation). I ceased sembra riportarci alle delicate atmosfere di piano e voce, per poi ripartire invece con chitarre martellanti e un ritmo più serrato – senza mai compromettere, tuttavia, la melodia delle linee vocali. A single touch parte bene, per risolversi con un ritornello piuttosto convenzionale.
Tutto, insomma, nel perfetto stile gothic metal cui ci siamo ormai abituati ascoltando la miriade di band con vocalist donna che affollano la scena oggi, e che mi sembra proseguire senza grandi scossoni il discorso già imbastito dagli Unsun nel precedente The end of life. Aya ci guida attraverso un prodotto di sicura presa, catchy, pulito, mai troppo aggressivo, né particolarmente originale.
Nel complesso, un disco che senza dubbio accontenterà gli amanti del genere; tuttavia, avrei voluto sentire ogni tanto qualcosa di più coraggioso e originale. Una canzone dopo l'altra, i brani scivolano gradevoli, arricchiti magari da ritornelli accattivanti, rischiando tuttavia di toccare la ripetitività, quando si attende il guizzo, il colpo da maestro che faccia spiccare questa o quella song e la renda memorabile. Ci sono le eccezioni: alcuni brani, la title track ad esempio, risultano più efficaci e sanno catturare già ai primi ascolti. Nell'insieme, un buon lavoro, non un capolavoro. Sarei curiosa di sentirli dal vivo, per vedere quanta energia e quanto coinvolgimento gli Unsun riescano a evocare; la band sarà in tour con i Tristania in ottobre, in Europa, ma purtroppo non in Italia (sul MySpace della band http://www.myspace.com/unsunmusic le date).

Track by Track
  1. The Lost Way 75
  2. Clinic For Dolls 80
  3. Time 75
  4. Mockers 70
  5. Not enough 75
  6. The Last Tear 75
  7. Home 70
  8. I Ceased 70
  9. A Single Touch 70
  10. Why 70
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 80
  • Qualità Artwork: 70
  • Originalità: 60
  • Tecnica: 75
Giudizio Finale
73

 

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