Manuscripts Don't Burn «The Breathing House» (2010)

Manuscripts Don't Burn «The Breathing House» | MetalWave.it Recensioni Autore:
Snarl »

 

Recensione Pubblicata il:
--

 

Visualizzazioni:
789

 

Band:
Manuscripts Don't Burn

 

Titolo:
The Breathing House

 

Nazione:
Italia

 

Formazione:
Davide Tiso :: Tutti Gli Strumenti E Programmazione Drum Machine

 

Genere:

 

Durata:
26' 39"

 

Formato:
Mini-CD

 

Data di Uscita:
2010

 

Etichetta:

 

Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
---

 

Recensione

Ci sono musicisti che, in fissa con i vari macchinari e programmi per registrare musica, si lasciano andare alla produttività più sfrenata e creativa, facendo fiumi e fiumi di musica strana e sperimentale, oltre al proprio progetto principale. Beh, non so se la storia dietro i Manuscripts don’t burn di Davide Tiso (già master mind degli interessanti Ephel Duath) sia questa, ma potrebbe essere paragonabile alla mia teoria. Raramente, però, a tale creatività ho visto associata una reale efficacia della musica proposta, che non va oltre lo status di “sì vabbè carino, ma tutto sommato non serviva”. E sinceramente, per me questo è il caso di MDB, la cui release propone 6 brani di musica abbastanza in catalogabile e del tutto strumentale, che punta tutto sulla chitarra, e solo nell’ultima canzone il basso esce allo scoperto.
In pratica questo cd scorre via liscio come l’olio, ma entusiasma col contagocce e pare che le composizioni più che studiate e curate siano gettate lì con una certa approssimazione: c’è una certa ripetitività delle soluzioni stilistiche utilizzate, c’è odore di pretenzioso, e per tutto l’ascolto dell’album non mi è mai andato via il pensiero che più che un vero e proprio progetto, questa sia solo una lunga improvvisazione alla chitarra che Davide ha fatto diventare progetto e cd da vendere. Bello, ma purtroppo il risultato non è dei migliori: il cd è scarsamente intellegibile, e le poche volte che trascina un po’, come nella migliore di tutte “Like a Zephir”, che unisce un senso di attesa ad una certa tragicità di fondo, non si va mai oltre lo status di “carino, ma non meritava di essere pubblicato come cd vero e proprio”. E nel frattempo, la noia sollevata dalla inespressiva “Invoking Metatron” non giova alle sorti del cd.
Insomma, tornando all’inizio della recensione: tutto sommato questo cd non serviva e non era il caso di rilasciarlo, soprattutto con quello che cd oggi costano. Forse sarebbe stata un’altra cosa se questo cd lo si fosse messo a scaricare gratuitamente, oppure se lo si fosse rilasciato come demo, ma così è solo un disco dall’interesse marginale. Il giudizio finale mette in evidenza una bocciatura a causa di un pessimo rapporto qualità/prezzo e di una evidente non imprescindibilità. Stavolta forse l’artista è stato troppo egocentrico.

Track by Track
  1. In the breathing house 55
  2. Connubium in solitude 55
  3. Like a Zephir 60
  4. When Uriel Shakes The Soil 55
  5. Invoking Metatron 40
  6. The Iron Dog Protecting The Sea 55
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 65
  • Qualità Artwork: 65
  • Originalità: 60
  • Tecnica: 60
Giudizio Finale
57

 

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