Low Value «Recharge» (2010)

Low Value «Recharge» | MetalWave.it Recensioni Autore:
carnival creation »

 

Recensione Pubblicata il:
--

 

Visualizzazioni:
715

 

Band:
Low Value
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Titolo:
Recharge

 

Nazione:
Slovenia

 

Formazione:
Matej Kosmacin :: Vocals, Bass
Jernej Bervar :: Guitar, Backing Vocals
Jernej Mtez :: Guitar
Tomaz Medvar :: Drums, Backing Vocals

 

Genere:

 

Durata:
44' 0"

 

Formato:
CD

 

Data di Uscita:
2010

 

Etichetta:

 

Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
---

 

Recensione

Da oggi li chiamerò “I ragazzi di Marburgo”, un po' perchè provengono dalla città della slovena e un po' perchè richiamano (e suonano) il tipo di Punk da ragazzi con cui sono cresciuto e che ho sempre il piacere di riascoltare ogni tanto.
La differenza sostanziale rispetto a tante altre band di Hardcore Melodico è che i Low Value posseggono delle potenzialità pazzesche ed un talento che esce fuori fludo, che scorre e impregna tutto “Recharge”, il loro debutto.
E di debutto veramente stiamo parlando, sembra una band che suona da almeno vent'anni e invece sono giovanissimi anche se non alle prime armi sugli strumenti.
“Recharge” rappresenta uno dei pochissimi dischi che parte bene fin dall'inizio (My Shame è un ottima partenza infatti) e che prosegue senza mai abbassare il colpo verso la mediocrità ma il disco si distingue in originalità, in passione ma soprattutto in tecnica.
Potrei dire che i nostri, in Recharge, offrono un campionario assortito e originale dei migliori pattern che abbia mai sentito in un gruppo Punk Melodico, roba da far crepare d'invidia anche gli ultimi Offspring (e stiamo parlando di uno dei pionieri del genere, cribbio!).
Personalmente ho trovato brani come “Call To Arms” e la fenomenale ballad “All Alone” le perle indiscusse dell'album. Call To Arms è un ricettario di tecnica mostruoso con cambi di tempo ben strutturati e si distingue dalle altre tracce per durata (quasi otto minuti), per stile più attinente al Metal che al Punk e per il lungo e buon solo di chitarra che emerge verso la metà della canzone, insomma come fosse un “Master Of Puppets” per i Metallica.
All Alone è struggente, ricca di melodie che emozionano e suonata divinamente, ho apprezzato moltissimo il tono più pacato del singer-bassista Matej Kosmacin il quale, in questo capitolo del loro disco, rilascia naturalmente il suo lato dolce, del resto sono ragazzi, non mostri!
Le altre tracce sono egualmente valide da ogni punto di vista ma sono state quelle due ad emozionarmi maggiormente.
Ottima la produzione e la resa nell'insieme.
Consigliato vivamente!

Track by Track
  1. My Shame 75
  2. On The Road 75
  3. Coming Home 70
  4. Call To Arms 95
  5. Want You More 75
  6. Inside Of a Monster 75
  7. All Alone 90
  8. I'm Sorry 75
  9. Burning Down 75
  10. Threshold 70
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 85
  • Qualità Artwork: 65
  • Originalità: 80
  • Tecnica: 90
Giudizio Finale
78

 

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