11 As In Adversaries «The Full Intrepid Experience Of Light» (2010)

11 As In Adversaries «The Full Intrepid Experience Of Light» | MetalWave.it Recensioni Autore:
warrior747 »

 

Recensione Pubblicata il:
--

 

Visualizzazioni:
722

 

Band:
11 As In Adversaries
[Link Esterno a MetalWave] Visualizza la pagina Facebook di 11 As In Adversaries [Link Esterno a MetalWave] Visualizza la pagina MySpace di 11 As In Adversaries

 

Titolo:
The Full Intrepid Experience Of Light

 

Nazione:
Francia

 

Formazione:
G. - Chitarra, Basso, Voce
J. - Batteria

Special Guest:
Niklas Kvarforth (shining) - Voce (track 03)

 

Genere:

 

Durata:
40' 0"

 

Formato:
CD

 

Data di Uscita:
2010

 

Etichetta:

 

Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
---

 

Recensione

Premessa: prima d'ora non avevo mai sentito nominare questa band. Dopo l’arrivo dell’album da recensire mi documento su questo gruppo a me sconosciuto e nel frattempo do il primo ascolto al disco. Che dire, un riascolto immediato è stato d’obbligo. Con "The Full Intrepid Experience Of Light" gli Eleven As In Adversaries si contraddistinguono con un sound proprio e potente, ma soprattutto inclassificabile. I brani, infatti, rapprendono i generi più disparati che vanno dal punk più grezzo e primordiale a interludi con cori alla King Diamond, o ancora dal metal estremo a stacchi progressive, il tutto arrangiato in maniera molto tecnica e melodica che per certi versi potrebbe quasi ricordare vagamente il sound dei nostrani Sadist o influenze di band come Mastodon, Mars Volta, Pantera. In questo full-lenght, che prevede alla voce Glorior Belli, fa comparsa con un’ottima prestazione Niklas Kvarforth, cantante degli Shining sul terzo brano, "The Night Scalp Challenger". Oltre la bravura nel mescolare una quantità abnorme di generi diversi tra loro in maniera eccelente, la band francese ha composto un album di circa 40 minuti suddiviso in soli sei pezzi, (di cui il primo brano conta ben 13 minuti!!), che grazie ad una buona abilità nel alternare fasi più statiche ad alte decisamente più brutali non annoia affatto. La parte che più mi ha colpito è stata però la line-up: due persone, J. alla batteria, con il compito di arrangiatore e ritmica, e G. alla chitarra ed al basso come compositore. Questo disco doveva infatti uscire originariamente come album solista di Glorior Belli, quando i due membri decisero di creare un nuovo progetto che ha tutte le carte in tavola per diventare qualcosa di più duraturo.
Ma torniamo all’album. La title-track, posta in apertura del platter inizia in modo molto diretto dopo un breve intro con suoni digitali (che caratterizzeranno anche il resto della composizione) con chitarra. Nella parte iniziale della canzone, le ritmiche sono melodiche ma massicce con riff incisivi e notevoli influenze punk, soprattutto alla batteria, mentre per quanto riguarda la voce direi che l’esempio più accostabile che mi viene in mente siano gli scandinavi Hellfueled. Azzeccato l’intermezzo con assolo di chitarra che distacca un po' dal cantato ed a terminare il brano troviamo nuovamente la voce pulita, con più linee sovrapposte che accompagnano il riff di base fino ad un accordo a vuoto che serra 13 minuti veramente mozzafiato e che personalmente confermo come la perla dell’album. "Agitation In The Glorious Theme" è il brano successivo: lo stile è mediamente simile al primo con una maggiore marcatezza delle linee vocali contrapposte, che questa volta prevede anche una controvoce in growl di tanto in tanto e termina con un solo misto tra jazz e prog in stile King Crimson. Con il terzo pezzo si svolta completamente genere e si va verso il metal estremo, sul death metal precisamente. Con Niklas degli Shining alla voce questo brano vede anche Belli alle controvoci realizzate con la decadenza tipica utilizzata frequentemente da King Diamond: questo tipo di cori caratterizzeranno anche alcuni dei brani successivi.
Un buon brano all'insegna della violenza tecnica. Proseguiamo con "Reckeless Beacon’s Attraction", il quarto brano in scaletta; dopo un’intro statica il pezzo mantiene toni ritmici piuttosto a rallentatore con l’intervento però di una voce decisamente più sporca nella parte iniziale che torna pulita con i cori decadenti. Il finale è affidato ad un lungo effetto sonoro a suono alternato della durata di oltre quattro minuti. A separare l’ultimo pezzo dal precedente ecco "A Stealthy Freedom", una composizione con un effetto sonoro di poco meno di due minuti che ascoltata singolarmente non dice nulla, ma nel complesso dà un momento di quiete tra due brani ad alta tensione. Il gran finale: "Verses From Which To Whirl". Una bomba ad orologeria che comprende, oltre all’inizio piuttosto in linea con il secondo brano (anche se con voce molto più grezza), parti death, rallentamenti, riff crossover, soli melodici in sottofondo, il tutto alternato meticolosamente e con un fantastico finale strumentale con assolo in dissolvenza.
La mia conclusione finale, dopo più ascolti, è stata di avere tra le mani una registrazione paurosamente valida e di ottima fattura che mi ha notevolmente entusiasmato. E’ chiaro però, che questo full-lenght, che oso definire un concept, vada infatti ascoltato dall’inizio alla fine per poter essere apprezzato; in particolar modo al buio riesce a creare una fantastica atmosfera di quiete e tempesta. Pollice alzato dunque verso i 11 As In Adversaries e al loro primo album con la speranza che ce ne regalino altri della stessa portata.

Track by Track
  1. The Full Intrepid Experience Of Light 95
  2. Agitation In The Glorious Theme 90
  3. The Night Scalp Challenger 90
  4. Reckless Beacons Attraction 85
  5. A Stealthy Freedom 75
  6. Verses From Which To Whirl 90
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 90
  • Qualità Artwork: 75
  • Originalità: 100
  • Tecnica: 90
Giudizio Finale
88

 

Recensione di warrior747 » pubblicata il --. Articolo letto 722 volte.

 

Articoli Correlati

News
Recensioni
  • Spiacenti! Non sono disponibili Recensioni correlate.
Interviste
  • Spiacenti! Non sono disponibili Interviste correlate.
Live Reports
Concerti