CalatrilloZ «The Rise Of The Leviatan» (2010)

Calatrilloz «The Rise Of The Leviatan» | MetalWave.it Recensioni Autore:
MORO MOU »

 

Recensione Pubblicata il:
--

 

Visualizzazioni:
715

 

Band:
CalatrilloZ
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Titolo:
The Rise Of The Leviatan

 

Nazione:
Inghilterra

 

Formazione:
Mr Z - vocals
Luca Minischetti - drums
Dan Baune - guitar
Arthur Bassingham - bass
Maya Ahuja - violin

 

Genere:

 

Durata:
16' 3"

 

Formato:
EP

 

Data di Uscita:
2010

 

Etichetta:

 

Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
---

 

Recensione

Davvero meritevoli di attenzione i londinesi Calatrilloz. Perché in un Ep di sole tre tracce riescono a esprimere, a coinvolgere ed a guadagnarsi spazio in maniera originale e professionale. Ma andiamo con ordine.
I CalatrilloZ sono una band di cinque elementi dediti al face-painting e all’uso scenografico di maschere, tradendo un’inclinazione verso il teatrale; tuttavia, al di là dell’aspetto, riescono a fornire appigli ben più saldi a livello musicale. Molta dell’immagine ruota intorno alla figura del vocalist Mr. Z, passionale e di un certo talento; completano la formazione bassista, batterista e violinista: insieme sfornano nel 2010 “The Rise of the Leviatan”, il terzo degli EP partoriti finora dalla band. Parliamo di un rock in cui la componente progressive è sicuramente presente, giunta a un buon livello di originalità in una strada relativamente battuta.
L’Ep in questione si apre con “Z The Psichopath”, una traccia carica e coinvolgente, i cui ritmi cambiano alternandosi continuamente, ma che mantiene una solida e omogenea struttura sonora. Preponderanti batteria e chitarra, dalle quali emerge la voce pulita del vocalist perfettamente in linea col genere e col sound, che si presta bene ai vocalizzi melodici sul finale. In continuità con la prima traccia segue la più originale “The Long Winding Road”, che si apre a suon di violino, psichedelico e quasi 'orientaleggiante', alternando ritmi morbidi ad altri carinissimi (oltre che insoliti), che strizzano simpaticamente l’occhio al reggae. Poi il cambiamento del pezzo: il ritmo si fa decisamente più incalzante e il violino riecheggia negli arrangiamenti, per poi tornare al motivetto "reggae" di prima che accompagna lentamente alla fine del pezzo. Qualche secondo di silenzio e sentiamo il fraseggio di chitarra aprire “Circle Of Sorrow”, ultima traccia dal sapore decisamente malinconico e dai ritmi da ballad. Un pezzo in cui l’aspetto riflessivo è decisamente messo più in risalto, dall’enfasi dalla voce in primis, mentre gli strumenti concludono la composizione in un crescendo. Talvolta il sound dei Calatrilloz mi ha riportato alla mente soluzioni alla Dream Theater (oso troppo?), forse persino la voce per alcuni passaggi sembra ricordarli, ma comunque la band riesce a giungere ad un risultato piuttosto originale, oltre che personale.
Certamente tre tracce sono poche per poter esprimere un’impressione il più possibile obiettiva su una band, questo è innegabile, ma a voler guardare il bicchiere mezzo pieno, questo quarto d’ora offerto dai Calatrilloz non è affatto male e l’Ep merita senza dubbio un ascolto, oltre che un’occhio al seguito di questa intrigante storia.

Track by Track
  1. Z The Psichopath 70
  2. The Long Winding Road 75
  3. Circle Of Sorrow 75
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 80
  • Qualità Artwork: 75
  • Originalità: 75
  • Tecnica: 70
Giudizio Finale
74

 

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