Human Improvement Process «S.T.A.R.S.» (2011)

Human Improvement Process «S.t.a.r.s.» | MetalWave.it Recensioni Autore:
carnival creation »

 

Recensione Pubblicata il:
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Visualizzazioni:
1625

 

Band:
Human Improvement Process
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Titolo:
S.T.A.R.S.

 

Nazione:
Italia

 

Formazione:
Stefano Sebastio - cocals
Fabio Carretti - guitars, vocals
Lorenzo Mantovani - guitars, leads
Marcello Tavernari - bass, vocals
Luca Setti - drums

 

Genere:

 

Durata:
21' 23"

 

Formato:
EP

 

Data di Uscita:
2011

 

Etichetta:

 

Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
---

 

Recensione

Il giovane quintetto modenese degli Human Improvement Process parte decisamente in quinta, già sono presenti videoclip, merchandising, collaborazioni varie e un contratto con l'etichetta Execution Kollective. Di certo non si può dire che la band non si sia data da fare per promuovere il suo operato e questo lo definirei “d'esempio” per tante altre giovani band, ma veniamo al disco in sé per sé.
Gli H.I.P. sono portatori di un moderno stile di deathcore debitore per pattern di band del calibro di Annotation Of An Autopsy ma anche Despised Icon, Bleeding Through e Beneath The Massacre. Insomma appartengono in tutto e per tutto a quel panorama di “brutallari” (termine orrendo, chiedo venia!) baldi giovani e forti che pistano sugli strumenti in modo acceso e senza fronzoli. Trovare la musica di altri gruppi più noti in quella degli H.I.P. non è difficile in quanto il genere è quello che è -ed ultimamente sta divenendo molto abusato tra l'altro-, ma si evince che i nostri sanno bene come uscire dalla massa e, sebbene ad un primo impatto appaiano come l'ennesimo gruppetto per ragazzini “che ascoltano musica potente (cit.)” c'è una sufficiente dose di originalità nonostante tutto.
In mezzo sono presenti elementi atipici per il genere come la musica elettronica e questa nuova moda del DubStep, tuttavia inserita senza dare troppo nell'occhio. Inutile dire che la produzione sia alle stelle poiché tutto è al suo posto ed inutile anche dire che i riff siano composti in modo sciocco perché così proprio non è; se cercate potenza e modernità senza troppe pretese iniziate certamente a seguire gli Human Improvement Process. Se invece fate parte di tutta quella branda di “difensori del vero metallo” allora mantenetevi alla larga da tutto ciò.

Track by Track
  1. One Second: Our Eternity 65
  2. Ascension Of Silence 60
  3. Stars 65
  4. Weight Of Guilt 65
  5. The Process 70
  6. The Remaining Hours 50
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 75
  • Qualità Artwork: 60
  • Originalità: 60
  • Tecnica: 70
Giudizio Finale
64

 

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