Maelstrom «Hurricane» (2010)

Maelstrom «Hurricane» | MetalWave.it Recensioni Autore:
June »

 

Recensione Pubblicata il:
--

 

Visualizzazioni:
1572

 

Band:
Maelstrom
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Titolo:
Hurricane

 

Nazione:
Italia

 

Formazione:
Rob Shotgun - guitars, vocals
Giovanni Blackfist - bass, backing vocals
Megasteph - drums

 

Genere:

 

Durata:
52' 5"

 

Formato:
CD

 

Data di Uscita:
2010

 

Etichetta:

 

Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
---

 

Recensione

Anni fa quando registrare costava molti soldi e sacrifici si costruivano una serie di tracce, si selezionavano quelle più convincenti e si andava ad incidere una bella demo, un EP, di quattro, cinque tracce, poi si cercava un contratto; se non arrivava si tornava magari l'anno successivo in sala prove e si cercava di fare di meglio. Oggi non è più così, spesso si debutta con album dalla durata mastodontica. Questo “Hurricane” non è il debutto dei Maelstrom (una delle venticinque band che ha o ha avuto questo nome nel mondo, un quinto solo in Italia), è comunque autoprodotto e dopo un album (del 2007) di ben dieci tracce; vale a dire venti canzoni registrate in circa tre anni.
Ora, non dico che sia impossibile, ma ascoltando quest'ultimo lavoro di ben cinquantadue minuti trovo che se il gruppo si fosse impegnato nella pubblicazione di un numero più esiguo di tracce avrebbero sicuramente ottenuto un lavoro molto più compatto e significativo. Si potrebbe tranquillamente passare sopra alla produzione sonora dal gusto retrò, talvolta un po' casalinga, che in tempi di “retro metal” ci sta benissimo, posso anche non soffermarmi sulle carenze tecniche del cantato anonimo e a volte stridulo, o sulle chitarre non propriamente espressive, ma la composizione e gli arrangiamenti sono la quintessenza della banalità; impossibile non citare le fonti. La traccia di apertura e title track, (ma anche tutto il resto del disco, qui però è davvero evidente...) si divide tra emulazioni dei Maiden dell'epoca Di Anno e (soprattutto) thrash metal americano bay area senza via di fuga; la lunghissima “One Step Beyond” è solo lunga, appunto, ma non apre nessuna strada alla personalità. Un disco così lungo e così poco da dire, tutto si esaurisce in un breve paragone, non vorrei sembrare offensivo, magari la band va fiera di questo estremismo calligrafico, ma almeno cercare un po' di mordente in più. A costo di ripetermi, insisto, meglio snocciolare del materiale più valutato, magari meno istintivo; quando si è in studio l'istintività è come la comicità: bisogna studiarla, altrimenti è molto difficile che qualcuno rida. Ed è un peccato perché l'urgenza di pubblicare una quantità così ingente di materiale è sintomo di una voglia di spaccare, sensazione che qui e li, si percepisce, ma è costantemente soffocata da tonnellate di arrangiamenti ingenui e scontatezze.

Track by Track
  1. Hurricane 50
  2. One Step Beyond Life 60
  3. Lost Ways 55
  4. Ticket To Hell 55
  5. Searching For The Light 50
  6. Behind The Mask 60
  7. For A Fistful Of Shit 60
  8. Chained 65
  9. Born To Die 55
  10. Last Breath 55
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 65
  • Qualità Artwork: 70
  • Originalità: 50
  • Tecnica: 65
Giudizio Finale
58

 

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