Kenos «Intersection» (2004)

Kenos «Intersection» | MetalWave.it Recensioni Autore:
Heartwork »

 

Recensione Pubblicata il:
--

 

Visualizzazioni:
2480

 

Band:
Kenos
[MetalWave] Invia una email a Kenos [Link Esterno a MetalWave] Visualizza il sito ufficiale di Kenos [Link Esterno a MetalWave] Visualizza la pagina Facebook di Kenos [Link Esterno a MetalWave] Visualizza la pagina MySpace di Kenos

 

Titolo:
Intersection

 

Nazione:
Italia

 

Formazione:
Domenaz - Guitars
Jaco - Guitars
Alex - Vocals
Cello - Bass
Serz - Drums

 

Genere:

 

Durata:
50' 52"

 

Formato:
CD

 

Data di Uscita:
2004

 

Etichetta:

 

Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
---

 

Recensione

I Kenòs sono un gruppo che spacca decisamente, non si può dire altrimenti. Dopo una breve intro (a mio avviso non di ottimo gusto…)inizia il massacro sonoro con la ottima Chemical Insomnia, veloce al punto giusto e con ritmiche non sempre scontate. Più incalzante la successiva Blood of Saints, piena di stacchi e riffs chitarristici di certo non comuni. Il grind iniziale di Clouded by Chimeras fa intendere l’arrivo di un pugno in faccia…,ma non è così, per tutta la traccia infatti si susseguono parti moderate dove si passa da doppiature screma-growl e voci pulite prima di un finale al fulmicotone. Splendida Usteria’s Ruins. Dopo l’arpeggio acustico e un assolo ispirato si ritorna alla consueta velocità dei Kenòs interrotta solo da una parte di chitarre pulite molto interessante questi otto minuti di song sono veramente imprevedibili. Si stacca un attimo con Eyes of Hurricane per passare ad Intersection. Già nei primi secondi ci si aspettano grandi cose, un inizio come questo non lo sentivo da tanto tempo. Bello anche il palm muting delle chitarre, un po’ meno i gemiti femminili… ormai troppo inflazionati, cmq buona prova anche qui. Rigor mortis…spacca a manetta, tu-pa tu-pa, doppia cassa e via sotto chitarre scattose mai scontate per poi aprirsi in un triste lago di puliti per poi fuggire di nuovo. Ultima song la suite Dracona, che dopo qualche secondo ansioso esplode in un riffing da headbanging. Lunga , forse anche troppo, ma tutta da scoprire. Da segnalare assolutamente la parte funkeggiante anticamera dell’assolo, dal mio punto di vista,uno tra i più belli dell’album. Che dire quindi…Questo gruppo ci sa fare, a partire dalle chitarre fino alla batteria puntuale, violenta, raffinata e mai ripetitiva accompagnata da un basso veloce e sicuro. Se posso permettermi, un’osservazione la farei alla produzione che non mi è piaciuta per nulla, suoni delle chitarre a mio avviso troppo digitali, che non creano quel muro di suono che si meriterebbero dei brani così elaborati. Per il resto vi faccio i miei complimenti, bravi!

Track by Track
  1. Age of Terror 65
  2. Chemical Insomnia S.V.
  3. Blood of Saints S.V.
  4. Clouded by Chimeras 75
  5. Usteria’s Ruins 80
  6. Eyes of Hurricane 75
  7. Intersection S.V.
  8. Rigor Mortis S.V.
  9. Dracona S.V.
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 0
  • Qualità Artwork: 75
  • Originalità: 0
  • Tecnica: 90
Giudizio Finale
58

 

Recensione di Heartwork » pubblicata il --. Articolo letto 2480 volte.

 

Articoli Correlati

News
Live Reports
Concerti