The Bronx Casket Co. «Antihero» (2011)

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Autore:
Dust »

Recensione Pubblicata il:
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Band:
The Bronx Casket Co.

Titolo:
Antihero

Nazione:
U.s.a.

Formazione:
Dd Verni – vocals, bass, rhythm & acoustic guitars
Charlie Calv – keyboards
Jack Frost – guitars, backing Vocals
Rob Pollatta – drums

Genere:

Durata:
58' 23"

Formato:
CD

Data di Uscita:
2011

Etichetta:

Distribuzione:
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Agenzia di Promozione:
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Recensione

I The Bronx Casket Co. sono una (project) band americana fondata nel 1998 dal bassista degli Overkill DD Verni, con ben tre album già alle spalle, l’ultimo dei quali "Hellectric" è stato pubblicato sei anni fa, ma l'attesa per i fan è ormai finita con questo nuovissimo lavoro "Antihero".
Il genere proposto questa volta, non è il solito thrash consolidato nella figura del leader della band, ma trova le radici del proprio sound nell'heavy di stampo classico strizzando l'occhio ad elementi sia rock sia alternative molto sperimentali che lo rendono veramente originale ed interessante già dalle prime note. C'è da fare una premessa: la qualità audio del disco è assolutamente perfetta, la produzione è di altissimo livello e non presenta imperfezioni di alcun tipo, così come risulta particolarmente curata tutta l'artwork del disco e della sfera promozione; non stiamo quindi parlando di uno dei tanti "scivoloni" in cui tanti artisti perdono molta stima degli ascoltatori, anche se di elementi negativi, purtroppo ce ne sono. Primo fra tutti, il disco contiene ben 14 brani, tutti con strutture abbastanza simili con poche variazioni significative che lo fanno scorrere poco; risulta veramente difficile l'ascolto di tutti i pezzi in una sola sessione e come risultato si ha solamente una scarsa assimilazione dei contenuti. Attraverso un ascolto più mirato, emergono invece i grandi pregi di questo lavoro; oltre alla già sottolineata cura per la qualità audio, si colgono sonorità molto ricercate che con l'aiuto di sezioni elettroniche, l'inserimento di elementi goth e di una bellissima voce graffiante, tengono veramente incollati alle casse. Anche le parti soliste sono notevoli, non tanto per i virtuosismi quanto per l'impatto che hanno su tutti i brani. Il riffing è di sicuro la parte più curata dell'intero album, sempre incisivo, presente e ben valorizzato; il song writing non risulta invece così ispirato visto che le strutture, singolarmente molto valide, come già detto sono molto ripetitive, escludendo dalla lista l’ottima cover di "Death On Two Legs" dei Queen.
Tirando le somme di questo "Antihero" quindi, possiamo sicuramente promuoverlo pienamente, consigliandolo agli amanti di sound ricchi di contaminazioni diverse, con la calda raccomandazione di non ascoltarlo tutto di un fiato.