Frozen Dawn «The Old Prophecy Of Winterland» (2011)

Frozen Dawn «The Old Prophecy Of Winterland» | MetalWave.it Recensioni Autore:
carnival creation »

 

Recensione Pubblicata il:
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Visualizzazioni:
916

 

Band:
Frozen Dawn
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Titolo:
The Old Prophecy Of Winterland

 

Nazione:
Spagna

 

Formazione:
Grinder - vocals, guitars
Lord Morgoth - guitars, backing vocals
Davinia - bass, backing vocals
Arjan - drums

 

Genere:

 

Durata:
48' 36"

 

Formato:
CD

 

Data di Uscita:
2011

 

Etichetta:

 

Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
---

 

Recensione

Mentre in Europa e nel mondo miriadi di band iniziano il decollo, anche la Spagna si vuole guadagnare una bella fetta di popolarità nell'ambito del metal estremo e la Mighty Hordes non poteva lasciarsi scappare la succosa occasione di produrre i madrileni Frozen Dawn.
I madrileños ivi recensiti giungono a distanza di tre anni dal loro primo Ep “Winds From The North” e di un solo anno dal loro ultimo singolo “Cold Souls”, quest'ultimo ha funto da anticipazione di “The Old Prophecy Of Winterland”, essendo il brano contenuto nel disco in questione e possiamo dire che aveva appagato momentaneamente gli animi dei fan spagnoli più sfegatati. Lungi da poterli considerare una band priva di personalità, i Frozen Dawn si sono dati proprio un bel da fare ed hanno confezionato qualcosa di molto valido per poter rappresentare un debutto ragionevolmente adeguato al loro modo di far musica.
E' black metal ed è prodotto in modo ottimale, ma non rasenta il patetico, né il tedio, essendo ogni traccia costruita in modo opportuno e senza troppi fronzoli inutili; le sferragliate tipiche del genere compaiono, ma non rappresentano l'unico punto saliente delle composizioni, cosa che (come abbiamo già visto ripetute volte) determina i sound di decine di centinaia di gruppi black omologandoli senza pietà ad un destino crudele. Non verranno quindi dimenticati i Frozen Dawn, portatori di una sufficiente originalità per poter accedere ad un mercato molto più ampio di quello attuale, a patto che la prossima release sia all'altezza della precedente, ma che soprattutto riesca a superare in originalità ciò che il gruppo ha prodotto ora.
Il disco è potenzialmente suddivisibile in due parti: la prima, quella più grande terminando a traccia 7, in cui ogni aspettativa viene esaudita e ritmi diabolici corrono come demoni impazziti, donando elasticità ad ogni brano, chitarra e basso sempre presente fanno il resto con riff niente male e un mood canoro più simile ad un death metal che ad un black (almeno si capiscono le parole). La seconda parte, quella cioè in cui compaiono title-track e moniker-track lascia molto a desiderare. La qualità audio è sempre alle stelle, ma l'ispirazione è definitivamente cessata e le composizioni restano statiche, i ritmi si fanno più doomy (forse per evitare di strafare) e anche riff e flow vari non si accendono mai. Buona comunque la chiusura con la cover dei Satyricon “Fuel For Hatred”, fieramente proposta a fine disco, quasi consapevoli di aver un po' abbassato i toni. Come debut album i nostri non hanno certo fallito, ma in futuro mi aspetto un disco migliore.

Track by Track
  1. Cold Winds 75
  2. Black Spells 70
  3. The Order Of The Wintermoon 70
  4. Through The Gates Of Hate 75
  5. Cold Souls 70
  6. Dark Lady 70
  7. Calm Before The Storm 75
  8. Winds From The North 55
  9. Frozen Dawn 55
  10. The Old Prophecy Of Winterland 60
  11. Fuel For Hatred (Satyricon Cover) 70
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 80
  • Qualità Artwork: 70
  • Originalità: 60
  • Tecnica: 75
Giudizio Finale
69

 

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