Royal Dutch «Royal Dutch» (2004)

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Painkiller »

 

Recensione Pubblicata il:
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893

 

Band:
Royal Dutch
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Titolo:
Royal Dutch

 

Nazione:
Italia

 

Formazione:
Valerio (bass)
Simona Tamarin (vocals)
Fabio La Perna (guitar)
Paolo Varrone (drums)

 

Genere:

 

Durata:
19' 4"

 

Formato:

 

Data di Uscita:
2004

 

Etichetta:

 

Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
---

 

Recensione

I Royal Dutch sono una band di recente formazione, nascono, infatti, alla fine del 2003 da una idea di Valerio, e incidono alla fine dello stesso anno la loro prima canzone “The Twins”. Appena 4 mesi dopo la band si separa da Enrico Maritano (chitarrista), che viene sostituito a giugno da Fabio La Perna e insieme a lui registrano nel Settembre 2004 al D&B Sound Staton di Macerata il loro primo promo cd omonimo.
Il promo in questione è un buon disco d’esordio composto da 5 tracce e include il rifacimento di “The Twins”, il sound della band è caratterizzato da un hardrock, a volte miscelato con lo stoner rock . Il disco parte con la rabbiosa “Get on with it”, brano caratterizzato da un hardrock di impatto, che serve a introdurre sin da subito le abilità tecniche del batterista e del nuovo chitarrista, ma che a mio giudizio è il pezzo meno riuscito del promo. Segue il secondo pezzo dell’album che si intitola "Wasn’t you man" contraddistinta da pezzi dolci interrotti da un ritornello aggressivo dove compare una backing vocal che trasuda cattiveria, il pezzo sembra discostarsi un pò dal resto dell’album e assume a tratti delle sonorità vicine ad alcune band grunge anni 90 (Soundgarden in testa). Il pezzo successivo “The blossoming” parte in modo lieve ma l’ascoltatore viene subito colpito da un assolo di sabbathiana memoria che si alterna con la dolce voce della singer della band, che insieme agli assoli del chitarrista sembra il pezzo forte della canzone, è questo, sicuramente, il pezzo che incarna maggiormente l’evoluzione in chiave stoner della band. L’alternarsi di parti cadenzate con altre più aggressive è anche la caratteristica del penultimo pezzo “Dump”, in cui la cantante passa da strofe quasi parlate, a pezzi che si stampano violentemente sui timpani dell’ascoltatore.Infine giungiamo al pezzo forte del disco “The Twins” che è una sorta di unione tra gli Ac-Dc e i Quireboys, buona l’armonia tra la voce di Simona e una voce maschile nel ritornello, altro pregio del pezzo è sicuramente l’assolo principale del brano che anche se non brilla per originalità (sembra uscito direttamente dalla chitarra di angus young), è sicuramente eseguito in maniera impeccabile da Fabio.
In conclusione il debutto dei royal dutch è soddisfacente, ma richiede la crescita (soprattutto compositiva) da parte della band, e una maggior costanza nelle performance di Simona che in alcuni tratti (specialmente nell’opener dell’album) sembra troppo acerba, può però fin da subito contare su un chitarrista valido che secondo me rappresenta il valore aggiunto dei Royal Dutch. Un gruppo tutto da seguire.

Track by Track
  1. Get on With It 55
  2. Wasn't You Man 70
  3. The Blossoming 80
  4. Dump 65
  5. The Twins 85
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 80
  • Qualità Artwork: 60
  • Originalità: 60
  • Tecnica: 75
Giudizio Finale
70

 

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