Byfrost «Of Death» (2011)

Byfrost «Of Death» | MetalWave.it Recensioni Autore:
Snarl »

 

Recensione Pubblicata il:
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Visualizzazioni:
665

 

Band:
Byfrost
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Titolo:
Of Death

 

Nazione:
Norvegia

 

Formazione:
Heavyharms - vocals, guitar
R.I.Pmeister - bass
Alkolust - drums

 

Genere:

 

Durata:
37' 40"

 

Formato:
CD

 

Data di Uscita:
2011

 

Etichetta:

 

Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
---

 

Recensione

I blackster Byfrost sono norvegesi e arrivano al loro secondo album, che esce per la AFM Records, label mediamente nota e specializzata nella produzione di diversi dischi di metal più classico e melodico. Appare chiaro, ascoltando questo “Of Death”, che i Byfrost cerchino di affiancare al black metal, citato nell’info sheet, diverse influenze thrash e anche melodiche, a volte di stile moderno, e che per questo poco hanno a che spartire con le sfuriate di gruppi come ad esempio Witchmaster o Sodom, facendo invece spostare le coordinate sonore su gruppi come Necrophobic e anche primi Susperia.
Purtroppo, però, non ci troviamo di fronte ad un capolavoro, e anzi l’ascolto di questo disco lascia intravedere delle pecche di songwriting abbastanza preoccupanti per un gruppo al secondo album, date da una manciata di canzoni che in verità suonano qualche volta black (debitrici talora agli Immortal più melodici) ma quasi mai thrash, prediligendo molto più spesso per tutto l’album un approccio talmente cadenzato e non orientato verso la folle velocità, da far virare parecchio la proposta su lidi molto groove, al punto che sinceramente “Shadow Of Fear” sembra una canzone fatta dagli Arch Enemy. Non solo: le influenze black e thrash non sono assolutamente amalgamate tra loro e più di una volta i Byfrost suonano o un genere, o l’altro, senza vie di mezzo, col risultato che il disco risulti spesso molto meno variegato di ciò che sembra (lo ripeto: è molto più groovy che thrash, e a volte suona più death che black), e poco o per niente amalgamato, a conferma che il gruppo deve ancora affinarsi. Un discorso a parte merita “Sorgh”, una traccia sperimentale, che si basa su due accordi ripetuti e su tastiere evocative, in tutta sincerità si tratta di un brano assolutamente troppo lungo e scarsamente comprensibile, che poco ha a che spartire col resto delle tracce. Soltanto nella conclusiva “All Gods Are Gone” il connubio tra black e thrash sembra amalgamarsi, con un brano lento, abbastanza epico e dotato anche una sapiente variazione più guitar oriented nel momento dell’assolo. Ma è poca cosa, ed anche troppo poco rispetto a ciò che l’album doveva essere.
È ovvio che non si pretenda sempre il solito discorso “old school o niente”, ed è altrettanto ovvio che i Byfrost siano altra cosa rispetto a questa condizione, ma è altrettanto chiaro che anche nelle coordinate sonore proposte dai Byfrost ci sia di meglio sul mercato, e questo gruppo norvegese fallisce per una endemica mancanza di originalità e di incisività nelle proprie composizioni. Consiglio un ascolto solo a chi ascolta thrash e black moderni e non è fissato con l’old school, anche se neanche così sono convinto che i Byfrost possano contare su un consistente seguito.

Track by Track
  1. May The Dead Rise 60
  2. Eye For An Eye 60
  3. Buried Alive 60
  4. Of Death 60
  5. Full force rage 65
  6. Shadow Of Fear 60
  7. Sorgh 50
  8. All Gods Are Gone 70
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 60
  • Qualità Artwork: 65
  • Originalità: 55
  • Tecnica: 60
Giudizio Finale
60

 

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