Hyban Draco «Dead Are Not Silent» (2011)

Hyban Draco «Dead Are Not Silent» | MetalWave.it Recensioni Autore:
June »

 

Recensione Pubblicata il:
--

 

Visualizzazioni:
1337

 

Band:
Hyban Draco
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Titolo:
Dead Are Not Silent

 

Nazione:
Spagna

 

Formazione:
Hyban Sparda - guitar, vocals
Logan - bass
Cristoval - rhythm guitar
Mike - drums

 

Genere:

 

Durata:
45' 43"

 

Formato:
CD

 

Data di Uscita:
2011

 

Etichetta:

 

Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
---

 

Recensione

Gli spagnoli Hyban Draco (che nonostante l'assonanza non hanno nulla a che vedere con l'acerrimo nemico russo di Rocky), approdano al secondo album; la loro musica non è trascendentale ed è chiaramente ispirata a certi nomi noti, ma è comunque piacevole ascoltare le trame fosche di questa release che tanto evoca i fasti del primo black metal scandinavo. Le atmosfere proto industrial dell'intro “Angel's Nightmare” non possono non ricordare il nero debutto dei Satyricon, (anche qualcosa più in là...), ma la maggior parte degli episodi vogliono chiamare in causa le caratteristiche più peculiari dei mai troppo rimpianti Dissection (che, come dico sempre, sono imprescindibili per chiunque mescoli sonorità estreme e melodie). Il romantico arpeggio in apertura di “Moon's Crust” o le chitarre “gemelle” della title track e di “God Of Darkness”, sono esempi palesi di un amore non nascosto per Jon Nödtveidt e la sua storica band, ma anche per gruppi più doom oriented come i Katatonia degli anni '90. La voce puramente black non fa che confermare la mia posizione.
La produzione del disco è all'altezza del genere, ma tende ad essere, suppongo volutamente, rozza, con suoni di batteria molto triggerati, e delle chitarre molto frastagliate; forse un risvolto che può alla lunga annoiare, dato che queste sonorità meritavano un suono pure più grezzo, ma più naturale oppure un suono particolarmente definito e brillante. Una scelta bizzarra oppure dettata da capacità tecniche limitate? L'ascolto dell'album, che si basa su riff e arrangiamenti comunque sempre molto diretti (leggi semplici) e mai troppo arzigogolati, fa propendere di più verso la seconda posizione. Questo non toglie il fatto che stiamo parlando di un disco particolarmente godibile, che, se non riserva in sé alcun brano destinato a divenire un classico, almeno si presta ad un ascolto talvolta anche emozionante, seppure senza fuochi d'artificio.

Track by Track
  1. Angel's Nightmare 70
  2. The Star That Light's The Lake 65
  3. Victoris Betryal 65
  4. Moon's Crust 70
  5. Infernal Glory 65
  6. The Soul The Wonders Around The Universe 65
  7. Supernatural Invocation 70
  8. Dead Are Not Silent 70
  9. God Of Darkness 70
  10. Spirit Lost Shade 70
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 65
  • Qualità Artwork: 60
  • Originalità: 60
  • Tecnica: 65
Giudizio Finale
66

 

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