R.U.S.T. «Forged In The Fire Of Metal» (2011)

R.u.s.t. «Forged In The Fire Of Metal» | MetalWave.it Recensioni Autore:
June »

 

Recensione Pubblicata il:
--

 

Visualizzazioni:
701

 

Band:
R.U.S.T.
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Titolo:
Forged In The Fire Of Metal

 

Nazione:
Cipro

 

Formazione:
Tasos Karonias - vocals Panagiotis Xanthou - guitars Adamos Adamou - guitars George Xanthou - bass Giannakis Xanthou - drums

 

Genere:

 

Durata:
52' 59"

 

Formato:
CD

 

Data di Uscita:
2011

 

Etichetta:

 

Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
---

 

Recensione

Ve l'avevo già detto che è di gran moda il revival? Sì, praticamente una recensione su due parla di band ispirate dagli anni '70 e '80, talvolta anche con grande dovizia di particolari. I ciprioti R.U.S.T. fanno parte di questa recente tendenza e nonostante mi abbiano positivamente ammazzato dalle risate con la foto di copertina, non sono riusciti a coinvolgermi altrettanto con le loro composizioni. Il periodo di riferimento principale è sicuramente la NWOBHM e qualche americanata, ma in genere anche tutto il resto del metal britannico degli '80 (difficile fare classic metal ed riuscire a non citare i Judas Priest), i frequenti riff di stampo Iron Maiden ne sono la prova, ma anche la registrazione (per loro stessa ammissione casalinga...) in qualche maniera e con le dovute proporzioni suona come i primi album dei Maiden stessi. La prima grande pecca è un cantante poco elastico, con un'intonazione vocale rigida, poco espressiva; dopo una manciata di ascolti non ce ne si rende più conto, ma l'approccio non è dei più semplici. Certo non è facile trovare un cantante all'altezza, ma sovente sforna dei falsetti Halfordiani che sono la sua caratteristica vincente. Poi il senso costante di deja vù, che non molla mai; sobillato dai suoni (lodevolmente) naturali, l'album sforna solo riff sentiti non meno di un miliardo di volte, corredato di cori non sempre significativi e da assoli per nulla memorabili. Ovviamente (ma anche no...) qualche momento riuscito c'è: non ne citerò neanche uno perché è davvero ridicolo mettersi all'ascolto di ben cinquantadue minuti di metal stereotipato per sentire una soluzione un po' avvincente. La carenza di giri di chitarra incisivi è cronica, spesso siamo all'ascolto di note riempitive, di cui tutti noi faremo volentieri a meno. Tutti noi che i Maiden e I Priest li ascoltiamo da minimo quindici anni, ben inteso; ma non escludo che anche chi se li dovesse trovare davanti per la prima volta non si annoierebbe. Non è una questione di produzione, qui manca proprio il succo.

Track by Track
  1. The Thunder Rolls 60
  2. Metal Child 60
  3. We Are Rock 'n Roll 50
  4. Phoenix In The Night 60
  5. In The Streets Of Rock 'n Roll 50
  6. Lady Of The Lake 60
  7. Straight To The Top 50
  8. Queen Of The Amazons 60
  9. the Beginning 60
  10. Forged In The Fire Of Metal 60
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 60
  • Qualità Artwork: 70
  • Originalità: 45
  • Tecnica: 60
Giudizio Finale
58

 

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