Freund Hein «Bourbon Triggered Death Machine» (2011)

Freund Hein «Bourbon Triggered Death Machine» | MetalWave.it Recensioni Autore:
digprog »

 

Recensione Pubblicata il:
--

 

Visualizzazioni:
809

 

Band:
Freund Hein
[Link Esterno a MetalWave] Visualizza il sito ufficiale di Freund Hein [Link Esterno a MetalWave] Visualizza la pagina Facebook di Freund Hein [Link Esterno a MetalWave] Visualizza la pagina MySpace di Freund Hein

 

Titolo:
Bourbon Triggered Death Machine

 

Nazione:
Austria

 

Formazione:
Dirty Harry :: vocals
Glaso :: guitar
Grillhacker :: bass
Hombre :: organ, piano
Mr.PP :: drums

 

Genere:

 

Durata:
20' 57"

 

Formato:
CD

 

Data di Uscita:
2011

 

Etichetta:

 

Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
---

 

Recensione

“Bourbon Triggered Death Machine” esprime in poco meno di tre tiratissimi quarti d’ora un lodevole Groove Thrash Metal, sapientemente contaminato da molteplici elementi non propriamente tipici del genere. Infatti i teutonici “Freund Hein” (che in tedesco è un sinonimo per il termine “mietitore”), con una rinnovata formazione grazie all’aggiunta del nuovo vocalist
Dirty Harry e la supervisione del ben noto Matt Bayles (Mastodon, Soundgarden, Pearl Jam) in veste di produttore, riescono a tirare fuori un lavoro di spiccata originalità che va oltre gli schemi del suddetto genere. Una fusione di sezioni ritmiche martellanti, magistralmente scandite dagli ottimi Mr.PP (batteria) e Grillhacker (basso) riuscendo ad unire improvvisi break a fulminanti variazioni di tempo. L’axe man Glaso è imponente nei suoi riff, ben supportato dal muro sonoro del Nord di Hombre. Il suono sviluppato è esaltante per l’ascoltatore, una corsa a folle velocità da gustare dalla prima sino all’ultima nota. La track di apertura “Sugar Honey Iced Tea Guy” tira giù il sipario alla grande, risaltando in pieno il possente Growl di Harry. Il disco va avanti che è un piacere, “European Fuckface” conferma una volta di più che il buon Thrash non invecchia ma migliora con il passare del tempo, così come “Motor Constroctor” che riporta alla luce frammenti sonori di prog anni ’70 (lo stacchetto piano-chitarra ricorda molto “E’ festa” della nostrana PFM). Il filone Trash è poi ripreso nella title track “Bourbon Time”, giusto per ridare tono e robustezza all’ascolto del loro operato. Il finale è tutto in salita : “Hourglass Disaster” ha un qualcosa di geniale tra tempi sincopati di pianoforte, break e ripartenze; La strumentale “Regeneration” è un buon preparativo al finale da fuochi d’artificio di “Frenzy Inside”, dove per un attimo appare un magnifico stacco jazz di un Rhodes a contrastare la tagliente base Metal della track. Per concludere, giocando sia con il loro nome e sia con la copertina, mi permetto di dire che questo disco riuscirà a mietere veramente tante vittime, un augurio per un loro meritatissimo successo in campo internazionale.

Track by Track
  1. Sugar Honey Iced Tea Guy 80
  2. European Fuckface 75
  3. Motör Constrictor 80
  4. Atomicalypse 80
  5. Bourbon Time 80
  6. Residence: Box 75
  7. Werechicken Horror Show 80
  8. Hourglass Desaster 80
  9. Regeneration 80
  10. Frenzy Inside 85
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 85
  • Qualità Artwork: 80
  • Originalità: 90
  • Tecnica: 90
Giudizio Finale
81

 

Recensione di digprog » pubblicata il --. Articolo letto 809 volte.

 

Articoli Correlati

News
Recensioni
  • Spiacenti! Non sono disponibili Recensioni correlate.
Interviste
  • Spiacenti! Non sono disponibili Interviste correlate.
Live Reports
Concerti