Cruadalach «Lead - Not Follow» (2011)

Cruadalach «Lead - Not Follow» | MetalWave.it Recensioni Autore:
Snarl »

 

Recensione Pubblicata il:
--

 

Visualizzazioni:
810

 

Band:
Cruadalach
[MetalWave] Invia una email a Cruadalach [Link Esterno a MetalWave] Visualizza il sito ufficiale di Cruadalach [Link Esterno a MetalWave] Visualizza la pagina Facebook di Cruadalach [Link Esterno a MetalWave] Visualizza la pagina MySpace di Cruadalach

 

Titolo:
Lead - Not Follow

 

Nazione:
Repubblica Ceca

 

Formazione:
Jan "radalf" Vrobel - Vocals
Ales "ax" Cipra - Guitar And Vocals
Petra "ewenica" Jadrna - Shawms, Bag-pipe, Recorders, Vocals
Tomas "ante Mortem" Nejedly - Guitar
Hanka "honey" Slanarova - Violin
Filip Skrdlik - Violoncello
Ondrej "bodyremover" Novak - Bass Guitar
Michal "datel" Rak - Drums

 

Genere:

 

Durata:
41' 14"

 

Formato:
CD

 

Data di Uscita:
2011

 

Etichetta:

 

Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
---

 

Recensione

Il primo disco di debutto dei cechi Cruadalach è un simpatico e abbastanza convincente esempio di folk metal, che riesce a regalarci canzoni pregne di momenti sapientemente atmosferici e dal sapore austero, alternati a qualche incertezza di songwriting, alcuni tentennamenti e altre mancanze di esperienza, perdonabili per chi come questo 9 – piece (sì esatto: terzetto di strumenti metal e il resto sono strumenti classici) è attivo da appena 3 anni.
Fortunatamente, la bontà di questo disco dei Cruadalach risiede in una imperfetta originalità, che riesce a rifuggire le ruffianerie “usa e getta” tipiche di certi gruppetti moderni supposti folk, oltre a evitare il solito scontatissimo cliché alla Finntroll o in stile celtico: qui i Cruadalach riescono a toccare l’ascoltatore tramite un uso degli strumenti classici molto più approfondito di bands come quelle sovra citate, e allora largo alle danze tribali dei tamburi e dei violini presenti in “Living with pride!”, oppure all’ottimo accompagnamento metal della base folk di “Signal fires”, probabilmente la migliore dell’album. Non guasta affatto un tocco molto cadenzato e ballabile che rende il cd ancora più godibile e personale, in grado di rifuggire eventuali noiose unidirezionalità. Gli altri highlights del disco sono posti in chiusura e sono la simpatica “Hear our voices!” e la ballad conclusiva “The promise”, lenta ed evocativa.
Il tutto, come detto, avviene con uno stile musicale ancora un po’ acerbo, scalpitante, un po’ scriteriato (nel senso buono) e all’atto pratico pure un po’ labile a livello di songwriting, col violino che a volte svolge una trama molto in stile irlandese, come “Nezlomni”, mentre in altri casi come “Morrigan” si ha una melodia molto più vicina (ingenuamente?) ai My dying bride che a qualsiasi cosa folk che passasse in mente al gruppo. Peccati di originalità come questi, tuttavia, non sono male e anzi, come detto sopra, arricchiscono di più un disco che rappresenta un genere che definirei ormai stereotipato e prevedibile nel 99% delle uscite. Gruppi fondatori compresi.
Difetti? Beh, si deve ammettere che pur se la resa sonora non è male, non avrebbe guastato avere una chitarra un po’ più distinta di suono, ma soprattutto forse vale la pena di citare la parte iniziale del disco meno riuscita, per via di una comprensibilità delle canzoni non immediata. In questo, forse, i Cruadalach potevano forse scegliere una diversa scaletta o che altro, ma io reputo che qui principalmente la band può migliorarsi e rendere i suoi brani un pochino più fruibili.
Insomma, in conclusione abbiamo quindi fronte a noi un disco che riesce (e meno male) a rifuggire il noioso stile “humppa” alla Finntroll e a regalarci una boccata d’aria fresca in mezzo a tante cretinate discografiche mainstream dello stesso genere. Questo è un disco consigliato a chi non disdegna un disco folk metal (attenzione: non estreme metal!) che abbia un pizzico di originalità e un massiccio tocco underground. Se siete amanti del folk o del viking vecchio stampo, provate a darci un ascolto.

Track by Track
  1. Dubh 60
  2. Rage starts here 70
  3. Nezlomni 75
  4. Living with pride 70
  5. Blejanje na mjesec 60
  6. Signal Fires 80
  7. Cruadalach 80
  8. Morrigan 75
  9. For my Bleeding Friends 65
  10. Hear our Voices! 65
  11. The Promise 70
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 65
  • Qualità Artwork: 70
  • Originalità: 80
  • Tecnica: 70
Giudizio Finale
70

 

Recensione di Snarl » pubblicata il --. Articolo letto 810 volte.

 

Articoli Correlati

News
Recensioni
  • Spiacenti! Non sono disponibili Recensioni correlate.
Interviste
  • Spiacenti! Non sono disponibili Interviste correlate.
Live Reports
Concerti