Tyrants «Ruchus» (2011)

Tyrants «Ruchus» | MetalWave.it Recensioni Autore:
carnival creation »

 

Recensione Pubblicata il:
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Visualizzazioni:
1484

 

Band:
Tyrants
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Titolo:
Ruchus

 

Nazione:
Italia

 

Formazione:
Aerioch :: vocals, bass
Sinthoras :: orchestration, guitars, drums

Martina Di Marcoberardino :: guest female vocals
Endymion :: additional vocals
Lord Vampyr :: special guest vocals on track 4

 

Genere:

 

Durata:
50' 21"

 

Formato:
CD

 

Data di Uscita:
2011

 

Etichetta:

 

Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
---

 

Recensione

Il progetto dei “Tyrants” nasce per iniziativa di Aerioch nel 2001 ma solo dopo aver trovato in Sinthoras il giusto elemento collante il discorso musicale si è concretizzato, dapprima nel demo omonimo datato 2006 e conseguentemente nel secondo demo intitolato “Beyond Death” (2007).
La scelta di abbandonare le attitudini palesemente “sporche” del black metal è avvenuta tempo dopo e trova la realizzazione in quest’ultimo disco, un full-lenght stavolta, chiamato “Ruchus”, contenente anche del materiale precedente.
Niente “sporcizia” quindi e l’intenzione di mettere in risalto le buone orchestrazioni sinfoniche e i mirabolanti assoli di Sinthoras è stata realizzata con cognizione di causa per un risultato veramente buono.
Molto di ciò che contiene Ruchus è frutto di sapienti programmazioni effettuate al computer (compresa la batteria, a meno che Sinthoras possegga degli arti biomeccanici con metronomo incluso) tuttavia l’esito finale è soddisfacente e sono sicuro che anche in sede live i nostri potrebbero fare veramente dei buoni numeri anche perché la band possiede una buona personalità che infonde fin da subito originalità alle composizioni.
“Ruchus” è una buonissima carta da giocare per il duo romano anche sottoforma di influenze: c’è del black metal sinfonico ok, ma compaiono visioni anche del power, del thrash vecchia scuola e un po’ di musica neoclassica che non guasta mai (basta ascoltare il bel brano strumentale “Beyond the Tyrant's Land” per rendersene conto).
Anche in fatto di tecnica i nostri la sanno lunga. Un esempio? Più di uno direi: “Revenge”, “Beyond Death” (traccia impreziosita dalla presenza di Lord Vampyr come special guest al microfono), “Reborn” anche se il migliore episodio del lotto resta, a mio avviso, la splendida “In The Land Of Mordor”, dal tema palesemente tolkeniano e anche qui abbellito dall’ottima voce da soprano di Martina Di Marcoberardino a rendere maggiormente possente e rilevante il tutto.
Direi che come biglietto da visita, per ora, i nostri possono vantare un discreto disco. Complimenti e alla prossima!

Track by Track
  1. The March 60
  2. Uruk-Hai 65
  3. Ruchus 70
  4. Beyond Death 75
  5. Revenge 75
  6. Beyond the Tyrant's Land 75
  7. Reborn 70
  8. Slave To The Dust 75
  9. In The Land Of Mordor 80
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 75
  • Qualità Artwork: 60
  • Originalità: 70
  • Tecnica: 80
Giudizio Finale
72

 

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