Lunocode «Celestial Harmonies» (2011)

Lunocode «Celestial Harmonies» | MetalWave.it Recensioni Autore:
carnival creation »

 

Recensione Pubblicata il:
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Visualizzazioni:
2208

 

Band:
Lunocode
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Titolo:
Celestial Harmonies

 

Nazione:
Italia

 

Formazione:
Daphne Romano :: Vocals
Paride Mazzoni :: Electric & Acoustic Guitars
Giordano Boncompagni :: El. Guitars
Francesco Rossi :: Bass
Perseo Mazzoni :: Drums

 

Genere:

 

Durata:
57' 20"

 

Formato:
CD

 

Data di Uscita:
2011

 

Etichetta:

 

Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
---

 

Recensione

E’ un vero piacere avere tra le mani la prima release degli umbri Lunocode così come è stato una bella esperienza quella di aver ascoltato un disco che possiede un gran valore.
Il quintetto di San Giustino è uscito finalmente allo scoperto con una bella prova, “Celestial Harmonies” che, quasi come un dolce avvertimento, ci introduce già dal titolo in quella che diventa con naturalezza un’ora di atmosfere eteree e sognanti grazie dalla bella voce della singer Daphne Romano, qui particolarmente ispirata e coadiuvata da altrettanto ispirati e talentuosi musicisti che la accompagnano in questa avventura discografica e si fanno portatori di un sound molto tendente al Progressive Metal/Rock con inserti Power per un risultato oltremodo melodico ma che non disdegna sapienti intromissioni groovy grazie ad un preciso Perseo Mazzoni dietro alle pelli e ad un capace Francesco Rossi al basso.
Le chitarre, pur sembrando inizialmente in secondo piano quanto a riff ritmici, appaiono invece tra gli strumenti più importanti e che fungono da collante per il tutto.
“Celestial Harmonies” è composto da quattro buonissimi brani in cui accade veramente di tutto –ai nostri piacciono i cambi di tempo e di atmosfera e ce lo fanno sentire senza mezzi termini- e da una lunga e articolatissima suite di quasi mezz’ora costruita sulla base di sei movimenti (molto diversi l’un l’altro, quasi fossero sei finestre aperte su sei panorami diversi) della durata media di quasi cinque minuti ciascuno (“I. On Matter And Mind II. High III. The Cosmic Architect IV. Tree Of Life V. Crossing The Line VI. Albert II”) in cui compaiono ottime orchestrazioni e il livello compositivo della band si alza notevolmente quanto a qualità, non che le altre canzoni non funzionino ma “The Origin of Matter and Mind” possiede il massimo potenziale di songwriting e tecnico di una band che di certo, se lasciata lavorare come si deve, potrebbe davvero produrre dell’ottimo materiale in futuro non essendo di certo formata da cinque musicisti dilettanti.
Da annotare come elemento prezioso la presenza in qualità di special guest di Olaf Thorsen nell’assolo di chitarra di “Indifference”, brano stupendo per altro, e “Heart Of The World” versione completamente riarrangiata in chiave acustica comparsa anche nel precedente EP della band, “The Last Day Of The Earth” ma qui esposto seguendo un mood molto più particolare.
In sostanza, i Lunocode propongono un tipo di musica fortemente elegante e raffinata, seguendo pochi e sporadici canoni del Progressive Metal perciò quanto a risultare una band originale, i nostri convincono a pieno e non mi resta che augurare loro un futuro roseo, del resto i presupposti mi paiono ottimi.

Track by Track
  1. Sin Cara 75
  2. Heart Of The World 80
  3. Indifference (feat. Olaf Thorsen) 80
  4. Misty Visions Of An Ordinary Day 75
  5. The Origin Of Matter And Mind (I. On Matter And Mind II. High III. The Cosmic Architect IV. Tree Of Life V. Crossing The Line VI. Albert II) 90
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 85
  • Qualità Artwork: 75
  • Originalità: 85
  • Tecnica: 85
Giudizio Finale
81

 

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